Prima di Eyes sapevo che si potessero compiere pazzie per le scarpe - soprattutto per quelle con il tacco - pensavo. Invece no.
Non solo le sneakers non hanno i tacchi, ma la sneakerpatia può essere contagiosa e avere effetti collaterali anche su chi vive accanto ad un appassionato patologico di sneakers. Tra raffle, sveglie, consigli di pulizia, drammi sfiorati e ovviamente tante sneakers, ecco the other side of the moon, ovvero cosa significa, per me, convivere con uno sneaker addicted.

- Sono una di quelle persone che, dalla notte dei tempi, avrebbe potuto ispirare il detto “avere la testa fra le nuvole”. Inciampare, ogni tanto cadere, andare a sbattere contro le persone o le cose, urtare gli scaffali nei supermercati: sono tutte cose che fanno praticamente parte del mio DNA. Da quando sto con uno sneakerpatico, la mia testa è “fra le scarpe”, nel senso che non passa una persona di cui io non guardi le scarpe.
Ho imparato a riconoscere le Off-White grazie all’inconfondibile etichetta, mentre confondo ancora le Jordan 1 con le Dunk Hi, mi emoziono per le Solar Hu. Il risultato è duplice: da una parte riesco a condividere la sua passione, dall’altra tutti quei piccoli incidenti di distrazione di cui sopra... beh, tra nuvole e scarpe, sono cresciuti in maniera esponenziale. - Le raffle sono diventate un motivo per cui puntare la sveglia prima delle 9 anche il sabato mattina. O sono il motivo per cui sospendere qualsiasi attività e dedicare completa attenzione solo a quello. Ah...peraltro, oltre a quello delle raffle (in sintesi: “vinci una lotteria, ma ti paghi il premio”), ho scoperto anche un altro mondo che ignoravo completamente: il resell! Ma che davvero?!
- Sneakers, sneakers ovunque e sempre: in ogni stanza della casa, seppur piccola, in macchina, negli zaini per i fine settimana fuori, negli alloggi in vacanza.
La gestione e la valutazione degli spazi da dedicare alle sneakers è un tema che non passa mai di moda se stai con un malato di sneakers. Nella mia piccola casina, che al momento è ancora un grande magazzino non avendo ancora gli spazi in cui sistemare gli scatoloni del recente trasloco, so già quale e quanto spazio occuperanno le sneakers (prima ancora della mia amata libreria). Soprattutto, so già che non sarà sufficiente. - Rischio spesso la morte: se appena appena gli sfioro le scarpe, se faccio tremare il tavolino con sopra i bicchieri di vino su cui siamo seduti amorevolmente a fare un aperitivo. Ovviamente, sono cose che mi capitano con una certa frequenza essendo io distratta. Anzi mi è capitata: una goccina di vino è volata proprio sulle sneakers indossate per la prima volta con grande soddisfazione. Stiamo ancora insieme in questa relazione continuamente a rischio ed il merito è di Raisa (santa che meriterebbe un articolo a parte), che mi ha spiegato come mandar via la macchia.
Trick per salvare la relazione: per pulire le scarpe dalla macchietta di vino sulla parte scamosciata, è bastato prendere una pezza e un po’ di sgrassatore, spruzzarlo direttamente sulla pezza, quindi sfregarla sulla macchia.
Provare per credere? Anche no!
5. Da 2 poco usate, poco amate a quasi 10 volute, amatissime, utilizzate con rigore certosino per completare lo stile, senza dimenticare la comodità. I miei numeri sono ancora bassi: 10 sneakers non mi rendono certo una sneakerhead, ma posso vantare alcune chicche.

Infine, fuori dalla lista per il valore uncountable, avere un fidanzato con la testa nelle scarpe mi aiuterà a conquistare il podio di #ziapreferita delle mie (nostre) nipotine.
La grande ha fatto la comunione da poco e mi ha chiesto un paio di Jordan 1, scarpe tra le più introvabili considerato l’enorme mercato di resell che si è creato intorno a questo modello così iconico. Insomma, trovatele voi un paio di Jordan 1 al prezzo giusto senza avere un fidanzato così speciale!
