Recensione: 72 ore in Sicilia con Yeezy 700V1

review recensione yeezy 700 v1

Quando acquisto una sneaker, prima ancora dello stile mi preoccupo della comodità: da qualche anno mi definisco "uomodo" con particolare fierezza, perchè fosse per me vivrei in tuta e sneakers, forse anche crocs et similia.
Quando cammino voglio che il mio passo sia ammortizzato ed accompagnato, per cui è davvero imprescindibile trovare scarpe che non abbiano compromessi rispetto a questo aspetto, un po' sacro.
Per farvi capire, amo alla follia la mia Jordan 1 Zoom Rage Green rispetto alla suola di legno di Jordan 1 e Dunk (Zoom indica che sotto la soletta c'è una unità AIR lungo tutto il piede, che la rende infinitamente più comoda) anche se poi ovviamente le uso per una questione di stile quando non cammino tanto.
Penso che acquisterò delle solette in memory foam per provare a migliorare la situazione (ed anzi se volete suggeritemi qualcosa nei commenti), ma è indubbio che una scarpa costruita per essere comoda è NETTAMENTE diversa da un adattamento posticcio.



Come sapete se mi seguite sul piccolo schermo social che è Instagram, sono un grande appassionato di Yeezy, ovviamente per conseguenza al discorso appena fatto sopra: sono scarpe costruite per fare stare bene le persone (o almeno la maggior parte di queste...Foam RNNR anyone?) quando stanno per tanto tempo in giro, per lavoro o svago, e fanno magari tanti km.

adidas Yeezy Foam RNNR Sand - non proprio la più comoda senza le mezze taglie
Super stile, ma senza mezzi numeri è difficile trovare la taglia giusta


Tra le più comode in assoluto nel panorama "hype", la 700 V1 è senza dubbio una delle top 3, almeno personalmente: unisce un design vecchia scuola (ricorda alcune "scarpe da tennis" degli anni '90), i materiali di qualità e la suola che è il non plus ultra di una costruzione per palati davvero fini.

La super star della "serata"



Dopo una giornata lavorativa intensa (lavoro con i monopattini elettrici e faccio parecchi metri tra sale, salette, magazzini e simili) mi sono portato SOLO queste scarpe (sad story short) a Palermo per un weekend all'insegna della difficoltà... almeno per loro.

Faccio un breve inciso.
La prima considerazione è che sono partito con due piccole bollicine sotto il piede destro: ricominciando con la pallavolo, ed avendo dei cazzo di piedi molto delicati, succede sempre qualcosa di imprevedibile là sotto, e questa volta queste "due piccole spine" credevo mi avrebbero dato più di qualche problema in vista di tutti i km che avrei fatto.

La seconda breve considerazione è che, ogni volta che parto, anche solo per due giorni, vorrei portarmi almeno 3 paia di scarpe: stare tanto in giro mi sembra un ottimo modo (ovviamente) di provare le scarpe su terreni quotidiani, che proprio perchè sconosciuti possono variare tantissimo rispetto alle solite strade. Ogni volta non posso farlo, ma mi prende un pò di quella malinconia da "me ne sarei dovuta portare almeno un'altra" che mi dura tutto il tempo della vacanza.

Palermo è una città parecchio strana, a suo modo affascinante. Ci sono stato solo una volta, circa 15 anni fa, per cui i ricordi sono sfocati quindi non farò riferimento a qualcosa di cui non sono certo.
Nonostante sia il capoluogo della regione Sicilia, è una città sporca e (non vale per tutte le persone che la vivono e la abitano) incivile. Oltre alla spazzatura che è quasi in ogni via del centro, l'inciviltà dei proprietari di cani mi ha fatto impressione. Anche in via Maqueda era uno slalom tra buste e bustine e cacche varie: un peccato, per una città che ha tanta storia e tante cose da dire. Non voglio andare oltre questo, anzi direi che è una città che va visitata, perchè è davvero piena, mi sembra un aggettivo adatto, e soprattutto si mangia divinamente.

Immagine per identificare la differenza di terreni a palermo, e far vedere sia le scarpe che un bel murale
uno dei tanti bei Murales di Palermo


La Yeezy V1, che come vedete è qui in colorazione TEAL BLUE (ma ho anche la mia amata Wave Runner), è composta di materiali di qualità, molto pieni e super piacevoli al tatto: quando tocchi il mesh, o la pelle, ti rendi conto che è una scarpa che, almeno per me, vale i 300€ che costa. Possono forse ballare 20-30€, ma alla fine dopo che la provi la considerazione rispetto al prezzo non la fai neanche più, talmente è piacevole metterci i piedi dentro. La composizione della scarpa è mista, tra suede, mesh e appunto due striscie in pelle, e la resa definitiva è quella di una sneaker che vale la pena prendere in mano e mettere ai piedi.

Il design, come scrivevo, è un'attualizzazione della storica scarpa definita "da tennis" degli anni '90, con la suola leggermente più alta dietro e tutta una serie di forme sull'intersuola e delle sovrapposizioni di materiali nella parte alta. I lacci, tondeggianti e zigrinati, sono forse l'unica parte che andrebbe rivista, anche se trovare lacci di qualità e "diversi" è sempre difficile e la scelta, almeno da un punto di vista di forma, mi sembra azzeccata.
Per finire la suola, che è a contrasto rispetto al resto della scarpa, è veramente spessa e aiuta a mantenere il grip sull'asfalto, sia asciutto che impervio o bagnato.
Non disturbano le parti riflettenti, che anzi sono un bel tocco di notte (tranne quando devi fare le foto col flash...).

Le 700 V1 si sono comportate in maniera eccellente anche da un punto di vista di traspirazione, permettendomi di avere il piede sempre asciutto a fine giornata nonostante temperature che raggiungevano anche i 32 gradi.

Adidas Torsion degli anni 90


La parte dell'intersuola, la vera super star della scarpa, è ovviamente fatta di BOOST, tecnologia al vertice della casa tedesca e qui ottimizzata sia per la qualità della schiuma (molto densa, si può toccare in alcuni buchi della suola che credo aiutino la compressione e decompressione dell'elemento) sia per l'adattamento esterno della gomma, che ad ogni passo si deforma e poi torna in posizione. Per camminare credo sia la scarpa in assoluto migliore che ho, in termini di morbidezza e supporto al piede: rispetto a questa, la 350 è più morbida e lassa e quindi per le lunghe camminate non mi sembra tanto adatta, mentre sto finalmente trovando nella Nike Sacai VaporWaffle una scarpa NON running (ho le Waffle di Off White di cui magari un giorno vi dirò di più, ma è molto sportiva) che dona una qualità di camminata forse paragonabile alla Yeezy. La 700, confrontandola con quest'ultima, mi da più l'idea di una scarpa "eterna", nel senso che si potrà utilizzare anche in campi più formali, o quando avrò 50 anni e le ginocchia e le caviglie distrutte.

io che faccio vedere la suola della yeezy 700 v1 teal blue
Suola, intersuola, sporcizia e pose plastiche


Torniamo a Palermo.
Super caratteristici i mercati di Ballarò e la Vucciria, sono posti impervi per una scarpa così costosa, ma sicuramente un campo di prova di buon livello vista la scivolosità dei san pietrini e la varietà di liquidi in terra (frutta, pesce, carne, c'era davvero qualunque cosa). Le V1 però hanno risposto sempre alla grande ed ogni ostacolo è stato superato in maniera eccellente. Il tallone d'achille è chiaramente la punta in suede: nonostante quella V sia effettivamente scenica posta in quel particolare punto della sneaker, è super soggetta al "raccoglimento" di ogni genere di sporco, ma per fortuna con qualche accortezza (e una pulizia veloce e superficiale ogni sera con una pezzetta ed un po' d'acqua) la scarpa è tornata sempre come nuova.
Pranzi e cene, street food e ristoranti, buche e giardini hanno ovviamente fatto parecchie apparizioni durante i più dei 20 km fatti in questi giorni, e quindi il rischio che la scarpa perdesse il passo era alto. Tra l'altro Palermo è una città che si sviluppa in piccole salite e discese, e se aggiungiamo la sporcizia ci sono stati parecchi ostacoli che le 700 hanno dovuto superare, devo dire sempre brillantemente.


Una menzione particolare va fatta per un posto meraviglioso e inusuale: il santuario di Santa Rosalia è ubicato sul monte San Pellegrino, un posto difficilmente raggiungibile a piedi se sei distrutto dalla preparazione pallavolistica. Dopo aver atteso per un'ora il bus, siamo arrivati sul monte e salito le SCALE SANTE per poi entrare nel santuario, che è completamente realizzato all'interno della pietra.


Oltre alla spettacolarità del posto, che vi consiglio di visitare qualora andiate a Palermo, è da segnalarne l'ESTREMA scivolosità, perchè ovviamente tra le rocce c'è acqua e umido che va direttamente per terra, rendendo la camminata molto sdrucciolevole. Anche in questo caso, nessun problema.

stanco, seduto su una sedie, con in risalto calzini supreme e scarpe yeezy 700 v1
La suola. Ma anche io che ripenso a tutti i Km percorsi.

In definitiva, un breve commento sul prezzo di vendita delle scarpe.
E' chiaro che spendere 300€ per un paio di sneakers può non essere da tutti, e questa infatti vuole essere prima di tutto una recensione su come mi sono trovato con queste scarpe e non solo se siano belle o brutte (che a me non interessa molto, visto che è un aspetto troppo soggettivo e da "video di youtube"). A me interessa farvi capire come la scarpa si comporta in una situazione che può capitare a tutti, come quella di un viaggio o di una macchia d'olio che mi farebbe imprecare.
Mi piace avere scarpe che hanno qualcosa da dire e che mi fa piacere raccontarvi in un secondo momento, ma la scelta e l'acquisto può dipendere da talmente tanti fattori personali che posso dirvi: se avete 300€ e volete una scarpa che sia comoda, di stile ma anche futuribile (spero di usare ancora le DUNK SB Street Hawker a 50 anni, ma le probabilità rispetto a questa scarpa sono sicuramente inferiori per un sacco di motivi) nel senso che resta una sneaker utilizzabile sempre, ad ogni età e in quasi qualsiasi situazione.

Personalmente, è stato un weekend davvero super all'insegna degli ultimi caldi e di pasti sempre succulenti. Mi auguro che questa esperienza possa aiutare qualcuno a ricredersi sul fatto che un prezzo così alto per una scarpa sia giustificato da tutto ciò che viene sviluppato su di essa, posto che poi possa o meno essere acquistata.

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