Si fa davvero troppo parlare di scarpe che, sempre meno, hanno da dire.
Si, sto guardando proprio te, Air Jordan 1: vivi di rendita per un giocatore che ha smesso di giocare nel 2002, che ha vinto tutto ed è definito il migliore di tutti i tempi ma, nel corso tempo, sei migliorata ben poco. Ed è pure giusto vivere di rendita quando sei COSI' grande, ma poi bisogna pure ricordarsi che c'è il presente e, ogni tanto, uno sguardo di futuro.
Ecco, oggi vi presento un piccolo pezzo di presente e uno spicchio di futuro.
Il pack.
Se avete visto il pack delle Air Force 1 x Louis Vuitton (qui la recensione) vi sarete resi conto della ricchezza all'interno dello stesso; ecco, Adidas ha anticipato Nike anche in questo, portando il packaging, e quindi l'esperienza di unboxing, ad un livello successivo.
Un video parla davvero più di mille parole, per cui ecco il mio primissimo unboxing di queste scarpine, che definisco a ragione IL MIGLIOR PACKAGING mai visto per una scarpa di questo tipo 👇
Il box è rigido, grande il doppio rispetto ad uno tradizionale, e già solo questo basterebbe per superare di gran lunga le scarpe mainstream.
All'apertura, da una parte una busta di tessuto bianca e dall'altra un trafiletto di cartone con dei lacci tenuti da un elastico e una targhetta a descrivere brevemente il modello; alzando questo pezzetto di cartone, una seconda busta in tessuto.
Stranito, mi chiedo perché inserire quelle che mi sembrano 2 dust bag, e il motivo è presto detto: servono a proteggere le scarpe una ad una, CHE SPETTACOLO!
E uno dice: vabbè, finita qui. Ed invece no: prendi le scarpe, e sono "pesanti", ma perché se sapevo fossero un tripudio di leggerezza? Semplice, i tendiscarpe sono personalizzati per le scarpe, per queste scarpe, in colorazione bianca satinata, di plastica assolutamente non cheap ed anzi molto resistente e piacevole al tatto.
Dopo aver visto il video queste parole non sarebbero state necessarie, ma questo flusso di pensieri mi fa davvero ripensare a quel momento di sorpresa che ho vissuto non appena ho visto che oltre le scarpe c'è tanto di più.
Costruzione e materiali.
Partiamo dalla parte superiore della sneaker, composta dal miglior materiale di casa Adidas: è un Primeknit fitto, solido, che va dal tacco alla punta e da una piacevole sensazione di leggerezza e traspirabilità, specie quando le temperature tendono a salire.

Rispetto al Flyknit di Nike, Adidas almeno ha l'accortezza di piazzare delle sottili strisce di gomma subito sopra il ditone, che permette quindi una lunga durata dopo svariati e disparati utilizzi.
Sempre nella parte superiore, non capisco il perché di un'allacciatura poco ergonomica: i buchi sono solo 3, e sono piazzati direttamente sul tessuto senza la classica placchetta di plastica di Adidas, che serve proprio per aiutare l'allacciatura.

Se, rispetto alla Pharrell Solar Hu NMD il tessuto della S1 ha maggiore qualità, così non si può dire su allacciatura e tenuta sul piede, dove la Solar Hu vince davvero a mani basse.
Ultime citazioni per la gabbia in nylon nella parte media della scarpa, che credo serva per migliorare la traspirabilità della S1, e per le tre stripes, che avrei preferito in materiale pieno e leggermente "rigido" così da "tenere" il piede, cosa che Adidas ha già fatto in passato. Si sarebbe forse aggiunto qualche grammo, ma il piede sarebbe rimasto più in posizione.
Andando nella parte inferire della scarpa, una intersuola full Boost è ingabbiata all'interno di una colata di gomma trasparente, un altro punto migliorativo rispetto alle precedenti iterazioni di Adidas, Solar Hu compresa: ingabbiare un materiale così morbido permette infatti un minore movimento laterale del piede, e quindi un più piacevole approccio alla strada e alle sue problematiche.

Oltre a ciò, sempre in termini di stabilità, Adidas ha inserito alcuni pannelli (che in questo caso sono grigio scuri), per migliorare ancora di più la stabilità della sneaker, che vi dirò in futuro se faranno a pieno il loro lavoro, ma che Adidas ha trasformato in elemento di distinzione e unicità andando a "descrivere" la scarpa con questi pannelli disegnati anche sul pack, per cui ad ogni pannello è associata una parte di nome della S1.


Per finire, un appunto meh sulla soletta: purtroppo è stata realizzata con un materiale che crea un poco piacevole attrito sul calzino, e dopo lunghe camminate rischia di portare a vesciche anche se, come me, non vi sudano i piedi. Penso la cambierò a breve, devo solo trovare quella adatta.

Menzione d'onore per lo "stitching" interno (le cuciture della scarpa alla suola): come vedete dalle foto sotto, la scarpa è interamente in primeknit anche sotto la soletta, motivo che fa pensare ad una produzione con tutti i crismi e non al risparmio.
Personalmente, è la prima scarpa mainstream che vedo con del materiale sotto la soletta.

Sizing.
Quando ho vinto la raffle di SNS, ero piuttosto sicuro che il 44 mi sarebbe andato bene: il toe è generoso e la pianta larga, quindi pensavo di aver fatto la scelta giusta. Purtroppo, ho sbagliato...ma in senso opposto. 'Ste scarpe calzano enormi, e per fortuna che mi aspettavano in Via Tocqueville a Milano così mi sono potuto provare e comprare un 43.
Come sempre, vi dico che sarebbe meglio se le provaste in store, ma se non potete, prendete almeno un mezzo numero in meno altrimenti rischiate che vi vadano giganti.

Per concludere, io ho preso 1 size in meno completa rispetto alla J1 (non esiste il 43 e mezzo), resta comunque una scarpa di dimensioni generose nel toebox, e il fatto che io non la riempia mi porta comunque a suggerirvi di valutare di prenderle più piccole del solito.
Qualora le aveste personal, e voleste aiutare qualcuno, c'è il box commenti in basso 😎
Considerazioni finali e Resell.
Per ciò che riguarda il resell, la colorazione F&F e quella bianca (le prime due) sono quelle che hanno un valore più alto rispetto al retail, mentre le altre (la mia, la full black e la black con suola bianca e nera che ha un QR code che non ricordo bene dove porti) sono praticamente a retail.
Non mi stancherò mai di dire quanto alcune sneaker siano sottovalutate, anche e sopratutto dagli appassionati veri che magari preferiscono altro (non le dunk, menomale). Il nostro compito è quello di far percepire le reali differenze per cui una scarpa è realizzata, e non solo riportare un comunicato stampa o dire che una scarpa "spacca" grazie ad una, poco velata, ADV.
Questa è una scarpa da fare emergere, e sarebbe davvero un piacere vederla ai piedi di tanta gente: l'avanzamento tecnologico nel mondo sneaker è "bloccato" da qualcuno, e abbracciato mani e piedi da altri. Adidas, da qualche periodo, sta cercando di premere l'acceleratore su questo aspetto, e vorrei solo ricordarvi che ancora Jerry Lorenzo non ha iniziato a lanciare niente da quando la sua collaborazione con il trifoglio è iniziata.
Sarebbe stato davvero tutto più breve, specie nelle considerazioni finali, se avessi detto che, dopo questa, ho preso anche la versione RYAT, in collaborazione con Pharrell Williams, una sneaker che è però prettamente invernale e che vedrete su tutti i vostri schermi a tempo debito.










Sneakers stupende! Perfetta la Vostra considerazione sulla calzata.
Ho appena acquistato su LVR la colorway white-purple, ma com'è possibile che mi siano arrivate in un box normale e non nel loro solito box premium?
Possibile che sia per via di una sorta di early release, che prevede questo box a dir poco spartano?
Ciao Tommaso! Innanzitutto grazie per averci confermato la calzata 🙂
Sinceramente sulla questione box non sappiamo aiutarti: tutte le sneakers che abbiamo visto finora hanno avuto il box che abbiamo descritto nella rece, ma (per tutta una serie di fattori) le cose potrebbero essere cambiate. Ti consigliamo di scrivere una mail a LVR così da poterti informare e, nel caso, ci trovi su IG così da avere un canale diretto (sia per farci vedere questo box normale, sia per eventuali aggiornamenti).
In ultimo, potresti comunque scrivere ad Adidas che sicuramente di darà una risposta ufficiale