Nike lo sapeva: l’estate 2022 sarebbe stata torrida, una delle più calde degli ultimi decenni. Noi, quindi, ci saremmo dovuti rinfrescare in qualche modo: e cosa c’è di meglio della frutta per rinfrescarsi? Ecco, per i più romantici il Fruit Pack è sicuramente nato da questa necessità concretissima, mentre per i più seriosi si tratta solamente di altre quattro normalissime Dunk.
Dato che penso di rientrare nella prima categoria, ho deciso di cogliere la “mela” dall’albero Nike: oggi, dunque, vi parlerò proprio delle SB Dunk “Green Apple”, la più rappresentativa (e bella, perché bisogna sempre essere onesti cazzo) del Fruit Pack.

Il deludente box
Chiaramente, la prima cosa che notiamo di una sneaker è il suo box: di norma, è la parte meno interessante, soprattutto quando si parla di release collab-free. Nel caso delle Green Apple, mamma Nike ha deciso di optare per un classico SB box viola, andando quindi a “mascherare” la fortissima personalità delle scarpa con un involucro decisamente anonimo (del tipo: è un 10 ma ha un box di merda). Un qualcosa nella norma, certo, ma pur sempre un qualcosa che delude se paragonato alla ricercatezza delle Dunk Green Apple: un box personalizzato, in tono con i colori della tomaia, sarebbe stato la fine del mondo e l’hype attorno al Fruit Pack sarebbe schizzato alle stelle.

Materiali, estetica e costruzione
Tirate fuori dal loro “contenitore”, le nostra SB Dunk si presentano in tutta loro semplice bellezza: il verde di due tonalità (quello dello swoosh e della scritta “Nike” sull’heel è più scuro) si abbina incredibilmente bene al bianco (quasi sail a dire il vero) della toebox, del quarter e delle fat tongue, e il dettaglio delle mele un po’ "fatte" sul retro di quest’ultima rende le Dunk Green Apple tremendamente speciali nella loro semplicità. I lacci montati di serie sono di colore verde, di una tonalità più accesa rispetto a quello di tomaia e swoosh, ma è disponibile anche un set di extralaces bianchi.





Capitolo materiali: considerando che stiamo parlando di una scarpa da 100 euro prodotta da una multinazionale che nelle ultime Dunk non mai puntato troppo alla qualità (per farti un’idea ti invito a guardare questo video particolarmente esplicativo), non ci possiamo assolutamente lamentare. Suede e pelle martellata dominano la tomaia delle Green Apple e le rendono destinate ad invecchiare decisamene bene. Sul mio paio, poi, il controllo qualità ha fatto per la prima volta un ottimo lavoro (miracolo dei miracoli): assenti tracce di colla sulle parti in suede e sbavature nelle cuciture.
Reparto comodità
Innegabilmente, le Dunk non sono e non possono in alcun modo essere scarpe comodissime: la tecnologia è pur sempre quella degli anni Ottanta, e Nike ha fatto ben poco (in realtà non ha fatto nulla, almeno per le Dunk “normali”) per migliorarla. Fortunatamente, le SB Dunk presentano una serie di accorgimenti voluti dagli skater, come ad esempio la fat tongue e l’unità Zoom Air collocata sotto nel tallone.
Per questo, il comfort offerto dalle Green Apple è sicuramente migliore di quello offerto dalle Panda, ma parliamo comunque di una scarpa che se portata per ore può affaticare il piede, soprattutto in queste giornate di caldo: l’outsole non è delle più morbide, di boost/air/full-length Zoom non c’è nemmeno l’ombra e la tomaia, per quanto di buona qualità, non è proprio traspirante e nemmeno leggera. Per capire però perchè i vostri piedi sudano, vi invito a leggere quest'altro pezzo disponibile su Eyes.

Sizing
Al contrario di Yeezy, che di taglie non pare capirci molto (basti vedere le clamorose differenze di fit fra le varie Slide), Nike rimane più o meno coerente con il suo sizing: le Dunk vestono perfettamente true to size, e così anche le Green Apple. Certo è che la fat tongue toglie spazio al collo del piede, motivo per cui per un fit più comodo potreste optare per mezza size in più. Ciononostante, generalmente si può andare tranquilli con la propria taglia Nike naturale.
Prezzo e resell
Su SNKRS, le Green Apple sono state vendute a 100 euro, anche se in pochissimi hanno avuto il privilegio di prenderle a retail (fra questi io non c’ero, ovviamente). Se le hai prese personal, hai fatto sicuramente un grande affare, e lo stesso vale per i reseller: il down generalizzato che sta attraverso il mercato delle sneakers sembra infatti non aver colpito le SB, che hanno mantenuto una quotazione stabile. Le Green Apple, in particolare, sono rimaste stabili intorno ai 230 euro per quasi tutte le size, e questa cifra è destinata a salire in futuro (e non di poco, stanne certo).

Il fattore “SB”
Domanda: cos’è sto fattore SB? Ecco, semplicemente una combinazione di storia, design, ricercatezza ed esclusività: le SB Dunk, infatti, hanno sempre avuto un posto privilegiato nella lineup di Nike, che non a caso ha delegato la loro ideazione ad una divisione specializzata che lavora costantemente insieme ai migliori skater e skateshop d’Europa e del mondo. Proprio per questo motivo, le Green Apple, e in generale il Fruit Pack, sono destinate a lasciare un segno decisamente importante nella storia delle Nike Dunk. Se hai capito poco da questo paragrafo, stai tranquillo: il fattore SB sarà presto il tema centrale di un intero (e bellissimo) articolo.
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