Restaurando sneakers: una chiacchierata con Aboywhofix (+ GIVEAWAY)

Aboywhofix restaurando sneakers con Eyesonsneakers

Tempo di lettura: circa 18 minuti

Non è stato per niente semplice, ma su Eyes abbiamo deciso di fare le cose per bene, e per questo vi abbiamo portato un contenuto assolutamente inedito nella sneakers community italiana. Certo, articoli sui maggiori restauratori italiani ne trovate a centinaia sul web, ma oltre loro, a cui comunque va riconosciuto il merito di aver portato in Italia un lavoro inedito, il mondo del restauro è pieno di ragazzi talentuosi e con tanta voglia di spaccare: ecco, noi abbiamo fatto di più. Non abbiamo trovato solo uno dei restauratori più "dotati" in Italia (non pensate male, vedrete poi i suoi "lavori"…), ma anche un ragazzo incredibilmente serio, competente, determinato e soprattutto umano, con un senso di community che inevitabilmente ci ha riportati ai bei vecchi tempi…che poi sia un pischello del 2000 poco importa.

Anyway, possiamo cominciare con quest’interessante intervista, in cui scoprirete i segreti di una professione inedita e, soprattutto, vi farete qualche risata. Perché no, non siamo un giornale e pur facendo le cose seriamente ci piace ridere e sorridere: perché il nostro caro Aboywhofix, prima di essere un professionista, è una persona come tutti noi, e passarci un'ora e mezza in videochiamata è stata incredibilmente piacevole. Ci siamo conosciuto e divertiti, e alla fine è questo l'importante. Concludo così il mio bellissimo pippotto.

AGGIORNAMENTO: con Salvatore ci siamo anche visti e conosciuti dal vivo allo Sneakerness, e devo dire che è stato veramente un piacere per tutto il team Eyes ammirare non solo un professionista al lavoro, ma anche una persona umilissima e superdisponibile. Insomma, aspettiamo altri eventi così❤️

Partiamo dalle cose semplici semplici: come ti chiami, dove vivi, cosa fai nella vita oltre a restaurare sneakers, qual è il tuo codice fiscale?

"Mi chiamo Salvatore, abito a Battipaglia in provincia di Salerno e, oltre a riparare sneakers, frequento l'università, dove studio ingegneria gestionale: tenere insieme tutto è difficile, ho sempre voluto studiare e soprattutto legare la passione per il restauro al mio percorso di studi. Detto molto direttamente: quando c'è un problema, cerco sempre trovare una soluzione, e più è complesso il problema più mi sento invogliato a risolverlo. Funziona così sia nell'ingegneria sia nel mondo dei restauri.

Ritornando al mondo delle sneakers, ti posso dire che mi occupo principalmente di restauri, realizzo qualche custom, cercando sempre la massima originalità e…"

Beh infatti, le Air Force 1 con i ropelaces che hai in mano sprizzano originalità da tutti i pori del toebox…

"Allora, sono per un amico, come tutte quelle che realizzo di questo tipo…"

Dicono tutti così.

"Tornando seri, oltre che di restauri e custom mi occupo anche di vendita di sneakers, ambito in cui mi comporto come un holder: più le conservi e più sei bravo ad indovinare colourway, più guadagni quando le rivendi.

Per concludere l’ultima mia passione è il Milan…e insomma, le gioie non sono mancate nell’ultimo anno (sono milanista pure io, sorrido e annuisco ovviamente :-)"

Se dopo avete voglia di aprire un po' la vostra testa da sneakerhead, leggetevi anche sto pezzo

Bene, ora direi che possiamo tranquillamente passare alle cose formali: da quanto restauri scarpe e come ti è venuta questa idea?

"Allora, è molto semplice: durante il primo lockdown, mi passarono davanti dei video su YouTube, una piattaforma a cui sono molto legato, e attraverso questi conobbi il "mestiere" del restauratore. C'è però un grande problema: questo lavoro è relativamente nuovo e per questo non ci sta nessuno che te lo possa insegnare: devi raccattare esperienze da una parte e dall'altra, guardare video, insomma essere molto attivo nella ricerca di info. Uno dei miei "modelli" è stato sicuramente Vick Almighty, anche se il suo restauro prettamente visivo non è riuscito a cambiare il mio amore per la praticità: i miei restauri, infatti, devono essere funzionali prima che belli da vedere, anche perché una scarpa con troppa vernice non durerà mai come una semplicemente pulita, levigata e quant'altro.

Poi mi chiedi come mi è venuta questa idea…allora, partiamo dal principio: io sono sempre stato un grande appassionato di sneakers, ma allo stesso tempo la mia educazione mi ha fatto capire la futilità di spendere migliaia di euro in cose che alla fine sarebbero andate ai miei piedi e si sarebbero semplicemente consumate: una paghetta da 5 o 10 euro a settimana non mi avrebbe mai permesso di sostenere una passione diventata così costosa. Per questo, mi sono chiesto "Come posso vedere e toccare queste scarpe ultracostose?" e la risposta è stata "Proviamo il restauro!".

Devo poi ammettere che sono stato molto fortunato ad avere una famiglia che mi ha sempre sostenuto: mi ricordo bene che appena raccontai di questa passione a mio padre, lui decise di spendere 100 euro per prendermi un kit composto da aerografo, pennelli e alcune vernici. Mio padre è così: appena vede qualcosa di nuovo, si interessa, mi chiede e, se vede che questo qualcosa funziona, mi sostiene come può. Pensa che qualche giorno fa un suo collega è venuto a comprare una delle mie sneakers (commentino personale: credo sia una delle cose più fantastiche che Salvatore m'ha detto in chiamata).

Se dovessi riassumere in un concetto semplice ciò che mi ha portato a diventare un restauratore direi che è stata la ricerca del modello che non potevo permettermi ma che volevo avere tra le mani, anche solo per poco tempo"

Prima di addentrarmi maggiormente nel tuo lavoro, vorrei dare qualche numero ai nostri lettori: quante sneakers restauri al mese?

"Devo essere sincero, va a periodi. Ti faccio un esempio: quest'estate sono stato una settimana in vacanza, torno a casa e mi trovo davanti 30 paia da fare. Se però dovessi darti un numero preciso, ti direi che siamo sulle 500 in un paio d'anni, ma potrebbero essere di più o di meno"

Perfetto, direi che ora possiamo cominciare ad analizzare bene un lavoro di cui, purtroppo, si parla tanto ma si sa davvero poco, soprattutto perché noi di Eyesonsneakers siamo fra i primissimi blog ad affrontare questo tema direttamente con un restauratore: innanzitutto, lavori da solo o in team?

"Allora, spoiler alert: c'è un progetto importante per il futuro di Aboywhofix. Nello specifico, collaboro con uno dei miei migliori amici, che si occupa di adv, marketing e comunque tutto ciò che riguarda internet. Io, invece, sono più bravo nei restauri…"

No, non l'avrei MAI detto!

"Tornando al discorso team o solista, al momento restauro e impacchetto tutto da solo, per cui la responsabilità di quello che accade a qualsiasi scarpa che mi arriva è soltanto mia. Se c'è da fare qualche lavoro un po' più pesante da fare, tipo uno soleswap o una ricucitura, mi rivolgo ad altre realtà della mia zona, anche perché investire troppo in macchinari non avrebbe alcun senso per i tipi di lavoro che generalmente faccio. Però una volta mi è capitato di dover rimettere la suola su un paio di Mcqueen e niente, mi sono bucato le mani e ci ho messo UNA SETTIMANA"

Porcoddue! Una domanda che mi sorge spontanea dato che lavori da solo: come fai a gestire tutta questa mole di lavoro? Usi qualche app tipo Todoist o Microsoft To Do? Sottolineo che non è una sponsorship, purtroppo 🙁

"Ecco, questo è il mio grande errore: pur essendo una persona selettiva e molto organizzata, il restauro è solo una passione. Per me le cose le devi fare perché ti piacciono, non perché devi e basta: al momento ho tutto a mente. Conta che per esempio per restaurare una scarpa posso impiegare dai 7 ai 10 giorni, talvolta di meno o talvolta di più, ma se oggi mi gira e c'ho voglia di fare una custom, faccio la custom. Poi penso che già comunque lavorare a quest'età e avere quella che a tutti gli effetti può essere definita startup sia un grande traguardo, considerando la pigrizia incredibile in cui versa la società. Per cui la gestione del mio lavoro è basata sia su delle necessità sia sulla mia voglia di farlo: oggi voglio finire sta Air Force 1 con i ropelaces perchè voglio che il mio amico ce l'abbia ai piedi stasera"

Passiamo a tematiche un po' più tecniche ma sempre interessanti: ti arrivano più spesso sneakers completamente distrutte o scarpe a cui basta una pulizia approfondita per tornare come nuove?

"Sincero: non mi piace fare cosettine, perché apparantemente sono più facili, ma nella pratica sono molto più difficili, perchè il cliente come è giusto che sia, andrà sempre a cercare il pelo nell'uovo su una scarpa già messa bene di suo.

Fra i lavori complessi, ci metterei sicuramente il restauro di una Vaporwaffle x Sacai, quella verde: praticamente, il ragazzo voleva sigillarla nella plastica e ha bruciato la parte in mesh con la pistola termica. Morale della favola, aveva un paio di Sacai con molta aerazione. Ecco, immagina la mia faccia quando ho visto la sua richiesta, che era qualcosa di talmente complesso che pure molti restauratori affermati dissero che non c'erano nulla da fare: io dissi, invece, che qualcosa si poteva fare, anche se il risultato chiaramente non sarebbe stato "guarda che roba, ho una scarpa nuova e perfetta!"

Il nostro buon Aboywhofix alle prese con la Sacai

"Per questo andai a cercare un tessuto simile, e lo trovai, ma di colore bianco, per cui dovetti anche cercare il colore giusto. Ecco, considerando che questo lavoro l'ho fatto circa un anno e mezzo fa, non posso assolutamente lamentarmi, anche perché fu il primo restauro per cui mi feci pagare qualcosina in più. Il ragazzo fu così contento del lavoro che pubblicò una storia in cui sostanzialmente dissava De Carli, e questa cosa andò avanti per un po' e tuttora c'è qualcuno che cerca di far partire qualche beef sotto ai commenti: io tendo ad eliminare tutto, perchè a parlare devono essere i miei lavori, non le persone.

E poi De Carli rimane un grandissimo creator, come anche Clessio per nominarne un altro, mentre io faccio fatica a metterci la faccia: io tendo a "settorializzare" un po' tutti gli aspetti della mia vita, perché se parli con me in quanto restauratore, sono una persona, mentre se parli con me in quanto studente, sono completamente diverso. Per questo, si viene a creare una confusione su chi sono: certe persone mi danno del voi, certe del lei, certe direttamente del tu, certe pensano che ci sia un team dietro ad Aboywhofix. Ecco, io risolvo tutto mandando dei vocali, anche perché in un minuto di questi posso spiegare tutto quello che serve per farti avere la scarpa completamente rinnovata: insomma, mi piace il contatto umano, essere vicino ai ragazzi che aiuto con le loro sneakers, anche perché il restauro è, detto molto semplicemente, un qualcosa di soggettivo, che richiede la partecipazione di entrambe le parti in causa"

Sono assolutamente d'accordo con te e con il tuo modo di fare. Alla fine, ciò che fai è riconducibile quasi quasi ad un'attività da bottega, un po' quelle cose vecchio stampo che comunque sono tanto piacevoli da incontrare. In ogni caso, a questo ci lego anche una domanda molto più tecnica: quanto tempo ti impiega mediamente un restauro?

Ecco, qua un restauro non ci poteva impiegare molto👀

"Mi ricollego alla risposta di prima: 7-10 giorni, perché dipende tutto da quando ho voglia di fare qualcosa. Non è arroganza, affatto (posso confermare, Salvatore è un ragazzo incredibilmente umile), ma si chiama sana divisione delle cose da fare. Quando c'è un esame, ad esempio, posso studiare 12 ore al giorno: in più, se non sei bravo a fare così, ti perdi molte esperienze e confondi sfere della tua vita che non c'entrano niente le une con le altre.

Pensa che un giorno un ragazzo mi inviò 8 scarpe, tutte da pulire: ecco, io gli dissi che in 7-10 giorni sarebbe state pronte, ma il giorno dopo gli mandai il messaggio che tutte erano pronte. Se invece, come è successo, mi arriva una AF1 x Travis con il velcro dello swoosh che non attacca più, il tempo che ci può volere per metterla apposto va ben oltre i 7-10 giorni, ma è così con tutti i lavori artigianali e a me va bene così, anche perché mi permette di dedicare tempo ad altre attività che mi divertono molto, come la customizzazione"

Dimmi di più su quest'ultimo punto.

"Mi diverto a fare custom che generalmente non pubblico su Instagram: una tra le poche che ho effettivamente condiviso è basata sulle Jordan 4 Zen Master ed è una specie di rielaborazione "black" delle Jordan 4 x Off White. Però senza la scritta AIR, dato che è un dettaglio che non sopporto: faccio custom che mi piacciono, e difficilmente metto le mani su un progetto che non mi entusiasma o che comunque non presenta degli aspetti interessanti da rielaborare"

Beh, il "ragazzo" (che è più grande di me, ma dettagli) non se la cava male

Rimanendo sempre nell'ambito tecnico: qual è il trattamento che ti viene richiesto più spesso? Perché personalmente ho visto che sei un mago nel ravvivare il suede, ma magari i tuoi clienti puntano su qualcos'altro.

"Ti fermo subito: quello per ravvivare il suede non è proprio un trattamento, ma più un trucchetto del mestiere. Nei fatti, molte paia non vengono mai verniciate o quant'altro, ma vengono solo pulite approfonditamente. E pochissime persone sanno pulire bene le sneakers.

Per questo motivo, il mio progetto punta e punterà moltissimo in futuro sull'aspetto della pulizia: spoilerandoti qualcosina, posso dire che sto già lavorando con un prodotto che presto potrei commercializzare, sia per diffondere un attimo la "cultura della pulizia" e su quanto sia facile e intuitiva ma soprattutto alla portata di tutti. In più, mi piacerebbe molto anche insegnare alle persone a pulire, trattare e restaurare nel modo più corretto le proprie sneakers.

Tornando un attimo alla domanda, devo ammettere che pulire il suede mi piace tantissimo perché il risultato è sempre molto evidente: questo tipo di materiale infatti non è altro che la parte posteriore della pelle "liscia" ed è molto meno lavorato, per cui è anche più semplice e diretto da restaurare. A prima vista non sembra così: se pensi ad un taglio su una Air Force 1, sicuramente dirai "Ah vabbè uso un po' di vernice e finisce lì", mentre non è proprio così, a meno che tu non voglia fare un lavoro insufficiente.

In ogni caso, un "trattamento" che mi è stato chiesto molte volte, come si può vedere anche nelle mie stories e nei miei post, riguarda le Jordan 4 UNC e il loro suede che storicamente ha una qualità bassissima e tende a scolorirsi molto"

Non posso che concordare: dopo un po' diventa giallo diarrea.

"Ecco, io con trattamenti specifici riesco a riportarlo quasi allo stato originale, senza andare ad agire con vernici. Ecco, una volta l'ho fatto, ma ne parliamo poi che ho anche qualche foto da farti vedere (spoiler: preparatevi perché sarà un qualcosa di spettacolare).

Guardate voi stessi

Ora arriva una domandina un po' particolare, pensa che sul mio canovaccio ho scritto che è una "domanda morale": hai mai restaurato fake o hai fatto notare al cliente che le sue scarpe non erano legit?

"Su questa ho un aneddoto divertente: avevo sto ragazzo che conoscevo e mi portò una Jordan 4 x Travis che era diventata grigia, perché un calzolaio da cui l'aveva portata non è che si fosse chissà quanto impegnato nel metterla a posto. Pensa che fino ad allora ero sempre stato un ragazzo da outlet Nike, che entrava in un negozio e con 50 euro si prendeva tre Janoski: ecco, avere tra le mani una scarpa così era un vero e proprio sogno, tanto che dissi "deve essere un bel biglietto d'ingresso nel mondo del restauro mettere apposto una scarpa così".

Io, dall'alto della mia inesperienza, decisi di usare la vernice, cosa che non si deve fare mai, perché la vernice "trasforma" il suede in pelle, essendo un materiale coprente. Pensa che mi ero addirittura messo sotto a cercare lo stesso tono di celeste…eccole qua!"

"Le colorai tutte, mi vennero fuori due scarpe con due colori completamente diversi, sembravano le scarpe dei puffi come puoi ben vedere. Il ragazzo mi disse addirittura che avevo fatto un buon lavoro e mi chiese anche il favore di venderla: in tutto questo, non sapevo minimamente fosse un paio fake. Postandole sui vari gruppi FB, mi presi un callout assurdo non solo perché era un lavoro fatto malissimo, ma anche perché la scarpa era visibilmente fake. Venni anche preso a brutte parole da alcune persone, come se fossi stato uno che voleva volontariamente fregare qualcuno con una fake.

In ogni caso, altro piccolo aneddoto sui fake"

Vai vai Salvatore.

"Recentemente un ragazzo ha comprato un paio di Jordan 1 x Travis, le High Og, e me le ha mandate. Io le ho dal drop, perché le presi a retail su SNKRS, e quando mi sono arrivate mi sono subito detto "mh, qua c'è qualcosa che non va". Poi sono andato a lavarle, e subito la tomaia si è macchiata, passando dal marrone al nero in pochi secondi, e qui non avevo ancora capito fosse fake, ma pensavo di essere fallito e di non saper più come lavare le scarpe.

Poi però ho deciso di prendere in mano le mie Travis e di confrontarle con queste del mio amico: ecco, una chicca quando si fanno i legit check delle J1 è guardare il tag "Nike Air" sulla tongue, che nelle fake è spesso cartonato. E questo lo era, come anche la spugnetta sul retro della stessa tongue: per il resto, la scarpa era perfettamente identica al mio paio.

Quando però è venuto un ragazzino di 16 anni, con una Jordan 4, e mi ha dato il box, ho capito subito che era fake: le ho restaurate, e non gli ho nemmeno chiesto tanto, perché era un fake così evidente che ho pensato "Questo ragazzino ha magari lavorato e ha usato i suoi guadagni incoscientemente su un paio fake, chi sono io per giudicare?". Oggi oltreché restaurare una scarpa, ne faccio anche il legit check.

Effettivamente ci sono molte page in giro per la rivendita di sneakers, ne conosci qualcuna?

Mica male i nostri amici di LilplugIt

"Si ci sentiamo tutti i giorni con LilplugIt, con Libs Archive, Slime Resell, Lighsteal,…insomma, sono tutti ragazzi che conosco e che compongono la community, che per me è la cosa più importante: ti può far salire in alto, ti può schiacciare a terra, e per questo è tremendamente importante. Anche quando mi contattano, mi capita che parlino male di questo o di quell'altro: e io per certi versi ci rimango sulle mie, perchè tutti guardano ai competitor, mentre io non ne ho, perché penso solo e soltanto a fare il mio lavoro. Insomma, faccio parlare i fatti e quando parlo lo faccio il meno possibile. Chiaro, diretto, semplice: anche se devo dirti la verità, faccio una fatica allucinante a non rispondere ai ragazzi che mi scrivono, per me è una forma di rispetto"

Ammiro moltissimo la tua etica del lavoro e, per certi versi, mi rivedo molto in te. Pensa che anche io recentemente sono andato in vacanza con la mia ragazza, due settimane in Alto Adige, e non rispondere a tutte le "richieste di lavoro" è stato difficilissimo. Dopo due giorni, però, mi sono detto "Fanculo, sono in vacanza, l'ho pagata e me la devo godere".

Bene, ora ti metterò un po' in difficoltà: hai mai rifiutato un restauro perché troppo complesso?

"Ci devo pensare n'attimo…no e sì. No perché non dico mai che qualcosa è impossibile, sì perché non conviene. Esempio generalizzato: prendi una Jordan 4 ante-2016 con la midsole craccata, e immagina che un ragazzo viene e mi chiede di repaintarla. Ecco, io lo faccio pure, ma solo per metterla in esposizione dato che al 99% si spaccherà nel giro di poco tempo. E anche l'opzione del soleswap non è tanto praticabile, dato che servirebbe un'altra Jordan 4 e questo ragazzo dovrebbe pagare una bella cifra solo per prendere un paio vergine. L'unica volta in cui ho fatto un soleswap è stato con una Rookie: il ragazzo era molto affezionato alla scarpa e mi ha fornito le suole, che con un lavoraccio ho dovuto portare da bianche a light bone, ma alla fine è venuto fuori un lavoro soddisfacente"

Poi parleremo anche dei prezzi, ma posso dirti subito che spezzo e spezzerò trecento lance a tuo favore per l'incredibile onestà che metti nel tuo lavoro.

"Guarda, è perché do valore ai soldi: per me è tanto importante anche il valore del lavoro, e proprio per questo preferisco fare un bel lavoro, portare una sneaker di livello in page, piuttosto che prendere qualche decina di euro in più"

Sei di una professionalità e umiltà incredibili…in ogni caso, ora arriva una domanda spettacolare: quale pensi che sia il trattamento più impossibile di tutti?

"Levare le pieghe, e pensa che è pure un trattamento che mi viene richiesto spesso. Le pieghe non si possono levare in nessun modo, e io potrei pure provare a toglierle temporaneamente, ma al primo uso ritornerebbero: per questo preferisco non guadagnare soldi facili ma mantenere una certa serietà.

Ne ho alcuni altri: ravvivare il colore del suede, come nel caso delle J4 UNC, perché il rischio di rovinare la scarpa è altissimo, e pulire il canvas, come nel caso delle AF1 x Travis. Il soleswap, per quanto laborioso, non ha tutti questi rischi, ma bisogna essere solamente precisi: la mole di lavoro è tanta, ma la difficoltà di un lavoro sta nella sua irreversibilità"

Anche se ne abbiamo già parlato, ora ti faccio la domanda in chiaro: fallimento più eclatante? Probabilmente so già la risposta e la sanno anche i nostri lettori, è solo per avere una conferma 🙂

"Certo Fede, metti pure le J4 x Travis. Ogni volta che le vedo mi viene da ridere, anche se mi capita di ripensare alla spalata di hating che mi arrivò all'epoca. In ogni caso ora è tutto passato ed è meglio riderci sopra"

Ammirate il capolavoro di Salvatore, su cui ci siamo fatti delle risate clamorose

Peeeeerfetto, invece ora ne arriva una forse complessa: quali sono il materiale e la scarpa più difficili da restaurare in assoluto?

"Per il materiale, ti direi il suede, perchè se lo tratti mali, non lo riprendi più. Per quanto riguarda le sneakers, invece, probabilmente le più complesse fra le scarpe "normali" sono le J1 UNC, proprio perché trattare quel pezzettino del suede sul back e sulla mudguard è un casino allucinante. Se invece vogliamo andare un po' più "alti", il toebox delle J1 Chicago x Off White è terribile: per fortuna Virgil l'ha migliorato un attimo con le UNC, ma anche lì, il mesh plasticoso fa passare tutto sotto e poi pulirle bene è estremamente complesso. Ecco, ora che ne parliamo mi viene in mente che la scarpa più difficile in assoluto da pulire bene è la J5 x Off White nella colourway sail: una roba allucinante, perché la spugna sotto al mesh assorbe tutto ed è impossibile da pulire completamente proprio perché fisicamente è "protetta" da uno strato di plastica. Le J5 le odio proprio perché puoi pulirle bene o male, rimuovere il peggio, ma non uscirà mai un lavoro che valga i soldi spesi. E questo non mi piace per nulla"

Ho capito…beh, con le The Ten e le altre collezioni Virgil ha sicuramente rivoluzionato il mondo streetwear con delle scarpe stupende, ma certo che con i materiali non ha dato una mano ai restauratori in giro per il mondo.

"Guarda, non mi piace la collezione The Ten, ti dico la verità…le mie preferite sono le Blazer High e recentemente mi sono fatto personal anche le Low, che ho customizzato in stile vintage togliendo anche il dettaglio dietro. Spero di customizzarle completamente presto, anche perché così non mi entusiasmano molto"

Cambiamo di nuovo argomento: dato che su Eyes non ci piacciono le cose facili, sfatiamo anche il tabù dei prezzi: per un restauro "piccolo", "medio" e "grande", quali sono le spese medie? Chiaramente non puoi darci cifre precise, anche perchè cambiano da caso a caso, ma sicuramente il prezzo di un restauro è ciò che interessa alla maggior parte delle persone.

"Allora, come già ti accennavo prima io non ho ancora una pricelist: quindi, se mi chiedi quanto costa una pulizia, non te lo so dire a priori, soprattutto perché il rapporto diretto con il cliente, come hai capito, gioca un ruolo importantissimo per me. La maggior parte dei miei amici stretti, in particolare il migliore amico, mi hanno però consigliato di creare una sorta di listino, dato che la domanda sta continuando ad aumentare. Dare un valore a un servizio così, però, è davvero complesso.

Ecco, spezzo una lancia a tuo favore (e ne spezzerei molte altre): ho potuto anche io usufruire del tuo servizio e oltre ad essere una persona estremamente gentile e disponibile sei anche un professionista onesto e di alto livello. Ora andiamo su ciò che ci piace di più: qual è stato il tuo restauro più riuscito fra i tanti capolavori che hai fatto? Lo so, sono un paraculo.

"Il prossimo"

Addirittura.

"Eh sì, come ad esempio un paio di J1 Chicago x Off: in particolare per queste ultime mi è capitato in passato di dover ricucire il toebox di una NRG, in modo semplicistico, per cui se ora venisse fuori bene ne sarei soddisfattissimo. Poi se posso darti qualche altro lavoro, ti direi le Rookie e la custom Zen Master, sia per il ritorno mediatico sia per il lavoro in sé, dato che in entrambi i casi per me si è trattato di qualcosa di nuovo"


Allora Salvatore, l'intervista sarebbe giunta al termine. Ti ringrazio di cuore per la disponibilità, la gentilezza, la passione e la professionalità che hai messo anche in questa call che spero non ti abbia rotto il cazzo.

E niente, direi che possiamo concludere questa intervista con il famigerato, mitico e tanto agognato GIVEAWAY, che comprenderà 3 premi:
- il 🥇1° premio sarà uno sconto del 50% su intero restauro, indipendentemente dalla sua difficoltà e dal suo costo
- il 🥈2° premio sarà l'esclusivo prodotto per la pulizia di Aboywhofix, mostrato in anteprima allo Sneakerness
- il 🥉3° premio sarà una confezione di sneaker shields del nostro Aboywhofix
Le regole sono semplicissime: per entrare dovrete prima seguire su Instagram Aboywhofix e Eyesonsneakers e poi inviare un DM ad Eyes per richiedere il vostro posto nell'estrazione.
Le iscrizioni al giveaway sono aperte fino alle 20 di lunedì: l'estrazione avverrà in maniera casuale in una live INSTA nel corso della prossima settimana e tutti avranno le stesse identiche possibilità di vittoria.
Ecco, ora Da Eyesonsneakers è davvero tutto.

"Anche da Aboywhofix!"

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