Aikas: Prendi l'arte e mettila su una Tee (Review + intervista)

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Tempo di lettura: circa 7 minuti

Come dei segugi, siamo sempre alla ricerca di nuovi brand con cui collaborare: ci piace fare conoscere quelli che sono lì lì per esplodere (Without Stupid Label è ormai una certezza nello SLOW fashion, come l'ha giustamente definito Fede nella sua intervista al Kickit), quelli che si occupano di un mondo in grande espansione (Rhoncus e le sue meravigliose custom - sapete che da poco si è spostato in uno spazio più grande ed ora è anche su tik tok?) e anche quelli che hanno bisogno magari di un'altra piccola spinta per farsi conoscere, ma fanno già un gran lavoro, come il nostro caro Salvatore di Aboywhofix!

In questo caso specifico, abbiamo voluto cogliere la palla al balzo rispetto a due motivazioni, che approfondiremo poco più avanti: il tema dell'arte, che nello streetwear sembra appannaggio solo di giga brand inarrivabili, e quello della sostenibilità.

Ehi! Abbiamo un gruppo Telegram di SOLA CHAT, dove non ci sono annunci di vendita, ma siamo 1400+ persone e parliamo di sneakers e streetwear quasi 24/7. Abbiamo rispetto per le idee di tutti, e siamo nel tempo diventati anche un gruppo d'aiuto per i compiti 🥹
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Il sito web e come ci siamo arrivati

Non siamo arrivati noi ad Aikas, ed anzi dobbiamo ringraziare il nostro prossimo partner di contenuti su Insta (seguiteci sempre che stiamo preparando nuovi contenuti dedicati solo per lì) Sssawcy che ci ha scritto per sapere se saremmo stati interessati a dare un po' di spazio a qualcuno (prima che qualcosa) che si meritava un piccolo spazio qui da noi.

Abbiamo chiaramente accettato: Guido e Tommaso, i due dietro questo progetto, sono due ragazzi che solo conoscendoli si può apprezzare la passione che hanno verso l'arte, dall'impressionismo al futurismo fino ai giorni nostri.

Aikas Vision
un clic sulla foto e siete sul sito

Un sito molto easy, che dal primo istante rimanda ai temi principali del brand: l'aspetto artistico, dominante nelle foto scattate in un gruppo, e quindi l'aspetto comunità (che i ragazzi stanno cercando di costruire anche attraverso alcune interessanti campagne Instagram) immersa nella natura, da cui traspare il tema della sostenibilità.

Scorrendo verso il basso, oltre alla selezione degli articoli di cui parleremo nella recensione, scritta eccezionalmente a 4 mani tra me e Sssawcy per indagare meglio gli aspetti dei due macro-modelli di tee, ci sono alcuni princìpi e pilastri di Aikas che ci siamo fatti spiegare meglio da Guido e Tommaso.

Bando alle ciance, si comincia!

Vi siete chiesti che diavolo vuol dire Aikas? L'intervista

Ciao Guido e Tommaso, piacere di avervi qui! Quanti siete in AIKAS?

Ad aver fondato Aikas siamo in due, Guido e Tommaso appunto, due ragazzi di 23 e 24 anni, ma crediamo sia doveroso aggiungere che abbiamo il supporto e l’aiuto di tanti nostri amici, che si mettono volentieri in gioco anche loro per contribuire alla causa.

Da dove venite?

Siamo entrambi di Como, a pochi passi l’uno dall’altro, e ci conosciamo ormai da quasi una decina d’anni.

Iniziamo con le domande serie. Che vuol dire AIKAS? Sembra il nome di un Dio Greco, di un artista o comunque ha un forte richiamo con ciò che fate…

Questa è la domanda che probabilmente ci è stata fatta più volte e alla quale, ironia della sorte, non sappiamo rispondere in maniera precisa. Ci spieghiamo meglio.

Il progetto Aikas nasce circa un anno fa e pezzo dopo pezzo, riunione dopo riunione, iniziava a prendere forma tutto il puzzle. Tuttavia siamo stati per molto tempo con un tassello mancante, probabilmente il più importante, vale a dire il nome, che proprio “non ci veniva”. Abbiamo provato a combinare i nostri nomi, cognomi e interessi, ma nulla.. 

Ma allora da dove nasce questo nome? Mesi fa, proprio come ultima spiaggia, ci siamo dati il compito di annotare ogni giorno qualsiasi parola, anche (e soprattutto) inventata, di cui ci piacesse il suono o la forma e che avremmo apprezzato come ipotetico nome del nostro brand. Tra i tanti, una sera mentre eravamo insieme, è uscito fuori il nome Aikas, che da subito ci ha colpiti, ma che, molto onestamente, non pensavamo potesse essere il nome giusto, nel senso che, in quel momento, eravamo convinti prima o poi di trovare ciò che stavamo cercando. Tuttavia, da quell’istante, proprio perché il nome e soprattutto il suono ci piaceva molto, siamo passati dal dire “ci serve il nome per il nostro progetto” a “ci serve il nome per Aikas”. Da lì in poi, a furia di nominarlo, ci è piaciuto sempre di più fino a diventare quello che è oggi: il nome ufficiale del nostro brand. 

Il vostro sito è molto semplice in termini di utilizzo e vedo 3 principi fondamentali che sono un po’ alla base di ogni azienda moderna. Li vogliamo approfondire?

Sì senz’altro. Alla fine come giustamente hai osservato sono tre principi base, ora magari già visti spesso, ma che crediamo siano fondamentali per tutti, specie per un’impresa che nasce nel 2022.

Mi permetto di aggiungere una breve nota: il fatto che alcuni principi possano essere visti spesso, magari associati a brand giganteschi, non vuol dire che siano una cosa scontata per tutti. I temi di sostenibilità ambientale dovrebbero stare a cuore a tutti, e due ragazzi che decidono di fondare un brand con questi principi dovrebbero quanto meno accenderci la lampadina nel cervello che tutti, brand piccoli medi e grandi inclusi, possono fare di più.

Qualità e sostenibilità in primo luogo devono essere ideali cardine in quanto crediamo nel capo che sia durevole, che resista all’utilizzo nel tempo, che sia piacevole da indossare e che ovviamente abbia un basso impatto ambientale. Il che non si limita al lavorare su prodotti a base di materie prime green, ma presta un occhio di riguardo a tutto il processo produttivo, dando importanza a contenere il dispendio di risorse idriche ed energetiche oltre che alle condizioni di lavoro nell’intera filiera.

Passione infine è sicuramente la parola d’ordine per noi. Il progetto nasce dal nostro desiderio di lasciare un piccolo di quello che a noi l’arte ci ha trasmesso (e continua a trasmettere) nel nostro percorso di studi prima, e nelle nostre piccole esplorazioni guidate dalla curiosità oggi. In parole povere ci impegniamo a condividere e ad elogiare dai più celebri dei capolavori ai meno noti e sottovalutati artisti locali.

i principi di aikas

Se intrecciamo qualità e sostenibilità, vedo un riferimento particolare al GOTS, ma pochi ne hanno sentito parlare. Ce lo spiegate, e soprattutto perché questa scelta?

Il GOTS, acronimo per Global Organic Textile Standard, ed è lo standard di lavorazione tessile leader a livello mondiale per le fibre biologiche, che include criteri ecologici e sociali, supportati da una certificazione indipendente dell'intera filiera tessile. Si basa principalmente su quattro caratteristiche distintive:

  • fibre biologiche, che in un capo certificato devono essere presenti per almeno il 70% del filato, e sono coltivate senza l'uso di pesticidi sintetici, o OGM;
  • criteri ecologici e sociali, che mettono sotto attenta valutazione gli input chimici utilizzati oltre che il trattamento etico dei lavoratori;
  • le fasi di lavorazione, poiché lo standard copre la lavorazione, la produzione, l'imballaggio, l'etichettatura, il commercio e la distribuzione di tutti i prodotti per poter mettere fine al greenwashing;
  • certificazioni di terzi, ottenute tramite un proprio sistema di accreditamento interno a GOTS per il processo di approvazione, come anche per il monitoraggio continuo degli organismi di certificazione accreditati.

Avere uno standard comune significa quindi che si può fare riferimento ad un certo livello di manifattura riconoscibile ovunque. Questa trasparenza dà di conseguenza ai consumatori la possibilità di scegliere prodotti veramente biologici provenienti da filiere verdi.

La scelta, una volta che ci siamo informati, l'abbiamo vista ben chiara davanti agli occhi. Abbiamo optato per un percorso un po’ più ostico, ma sicuramente più appagante e orientato al futuro per avere un marchio consapevole delle problematiche attuali. Alla fine siamo super soddisfatti di ciò che si può vedere oggi, abbiamo lavorato con dei capi di ottima qualità e super certificati e il risultato non ha deluso le nostre aspettative.

Vedo poi l’impegno del Natural Raw, altro aspetto vitale in un momento storico come questo. C’è qualcuno in AIKAS che ha a cuore l’aspetto sostenibilità?

È verissimo, in questo momento storico si sente parlare tutti i giorni di argomenti simili e onestamente ci viene da dire che è stata una direzione che abbiamo preso spontaneamente. Nel nostro piccolo non c’è nessuno che ci abbia attivamente portati su questa strada ma abbiamo sicuramente avuto la fortuna di ricevere un’istruzione adeguata che, unita al buon senso e al desiderio di renderci utili per la nostra generazione, ci ha indirizzati alla scelta di essere sostenibili. Ci piace pensare che, nonostante la crisi energetica e delle materie prime, siamo riusciti a partire con un progetto in maniera sensibile per l’ambiente che ci circonda. Natural Raw poi è l’esempio concreto di quanto si possa estremizzare questo concetto, dato che si tratta di un prodotto non tinto e con lavorazioni ridotte all’essenziale, in modo da conferire al capo ancor più carattere oltre che un look sicuramente distintivo. Best of both worlds, no?

Andiamo al succo dell’intervista.

Avete a catalogo due stili di maglie, una più creativa e una più basic. Perché questa scelta? E da dove prendete ispirazione?

Esatto, la prima cosa che si vede aprendo il nostro catalogo è proprio questa, la presenza di due stili di grafica differenti.  

Il perché di questa scelta è in primis una scelta di stagionalità: con la linea basic puntiamo ad offrire una collezione logo centric, con colorazioni stagionali che pensavamo fossero coerenti con il momento della nostra uscita, vale a dire fine settembre, in pieno periodo autunnale, con quindi la presenza di un mix caldo-freddo. Con la linea più creativa vogliamo “azzardare” di re-interpretare un’opera d’arte, ad esempio modificando forme e colori, e posizionarla sul retro della maglia provando così a renderla essa stessa parte dell’opera. La speranza è che il tentativo sia riuscito, ma sarete voi a dircelo.

Per quanto riguarda l’ispirazione, abbiamo la fortuna che oltre ad essere legati da un forte legame di amicizia, abbiamo anche in comune, come detto in precedenza, la passione per il mondo dell’arte e in particolare per alcune correnti artistiche, che ci permettono di avere vastissima scelta sull’opera da trattare. Ci piace molto visitare musei e mostre, per rimanere aggiornati e per avere sempre nuove idee.
Inoltre, come potete vedere dalla prima collezione noi, assieme al nostro grafico, abbiamo pensato ad opere completamente slegate tra di loro, senza soffermarci sullo status della stessa o se fosse famosa, proprio perché siamo fermamente convinti che l’arte debba andare oltre a questi concetti e che l’aspetto più importante siano le emozioni che l’arte stessa suscita in chi la guarda. 

Oltre ad avere in comune la passione per la storia dell’arte ci troviamo d’accordo come gusti per quanto riguarda le macro correnti artistiche. In particolare le nostre preferite sono senza dubbio Impressionismo e Postimpressionismo, Surrealismo e alcuni tratti dell’Arte contemporanea. Tra gli artisti possiamo citare sicuramente Monet, Van Gogh e Dalì. Ovviamente abbiamo anche gusti differenti; ci è capitato spesso infatti di discutere su opere o stili e trovarci in disaccordo, ad esempio quando si parla di Futurismo.

Le basic hanno una grande freccia sul back (tra l’altro con una grafica molto bella) che richiama il logo ma in verticale, c’è un significato?

Come detto in precedenza, alla base del nostro brand c’è il mondo dell’arte, e seppur apparentemente sembra essere ben chiara questa cosa solamente con la linea più creativa, è presente un collegamento anche nella linea basic, sicuramente più filosofico. Quando ci viene chiesto da dove nasce l’idea della freccia e del nostro logo, ci piace rispondere con una citazione, che rispecchia in pieno il nostro pensiero, ed è la seguente: "Ti sei mai chiesto perché la gente si interessa all'arte? Perchè è l'unico segno del nostro passaggio sulla terra." Recita così François Cluzet nel film Quasi Amici - Intouchables. Sosteniamo che il nostro logo segua questo concetto, vale a dire la volontà di lasciare anche noi un segno ad indicare il percorso che vogliamo intraprendere. E il nostro segno è proprio la freccia caratteristica del nostro logo.

Alcune Basic!

Qual è la vostra canzone preferita? 

T: Better now, ODESZA

G: Circles, Post Malone

E la vostra sneaker preferita?

T: io nasco come sneakerhead e qua potrei stare a parlare ore. Sicuramente la mia preferita e grail assoluto è la Mars Yard 2.0 di Tom Sachs, che è a mio avviso incomparabile a tutto il resto. Se invece dovessi scegliere qualcosa di più raggiungibile per un comune mortale direi molto convinto Air Max 1.

G: sarò molto onesto, non ho una sneaker preferita, nel senso che abitualmente indosso Dunk o NewBalance 550, ma vado molto a momenti e non sono certamente paragonabile, a livello di conoscenza, con Tommaso. Se può interessare, invece, vi dico volentieri la mia scarpa preferita di calcio, che è lo sport che pratico da quando ho memoria. Vado sul classico ma affermo con certezza che la mia preferita è la scarpa Adidas Copa Mundial.

Dall’ultima domanda escono fuori due interessi diversi ma che, a loro modo, sono arte: sneakers e calcio. Avete pensato di trasformare un gesto tecnico, una foto di una sneaker particolare, in un’opera d’arte da mettere sui prodotti in un prossimo futuro? O siete interessati solo all’arte in senso stretto?

Ad essere sinceri per il momento siamo focalizzati a lavorare sull’arte in senso stretto, ma siamo altresì estremamente convinti nell’affermare che qualsiasi cosa, se valorizzata nel modo corretto, può essere arte. Questo ce lo insegna il fatto che, aprendo una parentesi sulle sneakers, ci sono vere e proprie icone che si vedono ai piedi della gente tutti i giorni da 50 anni a questa parte. Per citare qualcuna di queste si può semplicemente nominare la Stan Smith, la Jordan 1, la Air max 1, e si potrebbe andare avanti. Semplici capolavori di design, senza tempo e apprezzati ovunque, che meritano il loro posto nella storia. Possono non essere considerate arte?


Vabbè, avete detto tutto voi, l'articolo finisce qui e ci vediamo la pros...

Lo diciamo ogni volta che intervistiamo qualcuno, ma com'è successo ad esempio con Corda label, se c'è passione in ciò che si fa si potrebbe andare avanti per ore, per approfondire ancora più minuziosamente ogni aspetto personale che poi viene semplicemente trasferito a ciò che si realizza.

La rece di Sssawcy della Graphic Tee

Da bravi oste lasciamo la parola all'ospite dell'articolo, il nostro Stefano. Ha analizzato la tee Medusa (clic sulla foto e la vedete sul sito)👇

tee medusa aikas red

Acquistare una t-shirt Aikas vuol dire abbracciare i valori di sostenibilita' ambientale di cui il brand si fa carico, e avere un senso di appartenzenza al mondo dell'arte tale da esprimerlo con orgoglio nel proprio outfit di tutti i giorni.

Vediamo allora insieme cosa aspettarci ordinando un loro prodotto online.

Partiamo dal packaging, un involucro in plastica molto semplice, all'interno del quale troveremo qualche adesivo ritraente il logo, e l'articolo da noi scelto.
Fin qua nulla di che - penserete - ma l'espressione di sorpresa si paleserà in poco tempo sul vostro volto.

Già da come si prende in mano la maglietta si avverte la qualità rilasciata dal materiale, 100% cotone di origine biologica: al tatto risulta morbida, elastica e resistente; se poi si passa la mano sulla stampa si capisce che non si ha a che fare con una stampa "plasticosa", indossandola ed usandola poi noterete come in realtà non si venga a creare quella fastidiosa sudorazione eccessiva riscontrata in stampe di basso livello, ma, al contrario, anche se la presenza della stampa la si percepisce a contatto con la pelle, la traspirazione è comunque garantita.

Altro aspetto importante è la vestibilità, perchè anche se il taglio è regular, il fit è molto comodo, la maglietta veste bene senza accentuare eccessivamente le maniglie dell' amore, e coprendo bene tutto il torace arrivando a includere abbondantemente una eventuale cintura per i pantaloni.

So bene quanto le cuciture sotto le ascelle siano uno dei nemici principali per chi ha qualche chiletto in più come me: in queste magliette troverete la pace dei sensi, perchè sono larghe abbastanza da conferire quella sensazione di libertà ricercata in t-shirt oversize, ma applicata a una tee regular.
La stessa sensazione la si ritrova nel colletto: l'elasticità conferita dal cotone organico evita di usare la testa come ariete di sfondamento per indossarla, e una volta addosso si è completamente a proprio agio, senza dover continuamente tirare il colletto nella speranza che si allarghi, come accade in altre.
Inoltre da indossare è leggerissima, a volte sembra quasi di non averla addosso.

Considerazioni finali

Bellissima l'idea di ravvivare opere antiche con un insieme di colori che si mischiano tra di loro, tecnica sapientemente utilizzate per ottenere un bell'effetto cromatico.

Qualità della maglietta veramente ottima, e anche la scelta del fit azzeccata a parer mio, l'insieme delle sue ottime proprietà e vestibilità rendono questa maglietta perfetta da indossare senza impegno in qualsiasi outfit.

C'è sicuramente margine di miglioramento a livello di packaging, piccolezze che se affrontate e risolte, renderanno giustizia ai valori proposti.
Sono sicuro che tra qualche anno i creatori di Aikas riusciranno a esprimere una loro identità incentrata su arte e ambiente, dategli il tempo di fare esperienza, e soprattutto fiducia.
Il potenziale per crescere c'è , mi aspetto grandi cose da loro, fareste meglio a tenerli d'occhio.

La rece della Basic tee

basic tee aikas

Partiamo da un presupposto: se la spedizione di questa cazz di maglietta fosse arrivata in tempo, la rece sarebbe uscita ben prima di Natale, cercando di agevolare Guido e Tommaso rispetto al Natale. Invece ritardi, Kickit, Jordan Store e poi ferie... insomma, fanculo le poste-SDA sempre.

Ed insomma: finalmente ce l'abbiamo fatta, con quasi due mesi di ritardo (c'erano altre cose da fare uscire già in programma) siamo qui.

Sul pack ne ha già discusso Ste, per cui mi soffermo sul dire una cosa: in una prima fase di lancio, è normale che, avendo investimenti contenuti non si possa mettere a punto una strategia a 360° ma si punti su ciò che è d'impatto, ossia il prodotto.
Mi sarebbe piaciuto avere Medusa, la notte stellata di Van Gogh o qualche strano orologio di Dalì su un cartoncino 100% riciclato e pensato nei minimi dettagli per essere riutilizzato magari per una nuova spedizione, ma - amici che ci leggete, mi dispiace - non si può fare.
Il tempo ci dirà se Aikas, con lungimiranza e un pizzico di fortuna, riuscirà ad approfittare di una scia economica favorevole per costruire questo piccolo altro pezzettino che manca.

All'interno del pack ci sono due fighissimi stickers in vinile (uno l'ho attaccato sul mio Mac come tutti i Partners che ad ora ci hanno dato fiducia) ma, se potessi dare un suggerimento ai due comensi, direi loro di studiare un modo simpatico per ricordare l'argomento sostenibilità - magari con un semino da piantare da qualche parte e un breve messaggio di benvenuto in un mondo che è possibile.

Ho preso una L per l'oversize, non mi lamento per niente.

Ho scelto una L: sono grande appassionato di Oversize, già 20 fa cercavo sempre di comprare le cose una taglia più grande (ed ogni tanto combattevo con mia madre) così da starci più comodo...ricordo una felpa di Russell Athletic regalatami da mio zio tornato da un viaggio in Canada: enorme, color Burgundy, come tutte le cose che mi piacciono tantissimo non ho minimamente idea di dove sia finita...boh, succede sempre così, come i due ditali di Nike.

Nike finger Sleeves
Erano così: ma bianco e rosso. Che spettacolo

Effettivamente, se si compara il prodotto con i pari prezzo, la qualità al primo tocco è già nettamente distinguibile.
Il cotone usato è di ottima qualità, e nonostante i ragazzi mi avessero suggerito di andare TTS scegliendo quella up sono riuscito ad entrarci perfettamente come pensavo: non è troppo lunga e riesco ad indossarla bene sotto maglioni e felpe (anche quella corta di Yeezy Gap Balenciaga - perché Ye perchèèèèèè!), ma è abbastanza larga da starci super comodo anche in lungo viaggio di 12 ore da Milano a Catanzaro.
Senza sudore, senza appicicaticcio, sono arrivato asciutto come quando sono partito a Lamezia Terme, quindi a 20' da casa...poi mi sono innervosito per altri motivi e via, ma insomma il quadro è chiaro.

Sulla grafica ho due appunti: uno positivo, uno di miglioramento.

Quello positivo è in assoluto la palette di colori scelta per il gradiente. Come dicevano Guido e Tommaso, per un primo lancio volevano rispecchiare il periodo d'uscita, ed il mix di colori caldi-freddi sulla tee nera è un buon mix per un uso quotidiano, senza dubbio.
L'aspetto che invece migliorerei, forse a scapito della traspirabilità, è quello della stampa: è chiaro che la serigrafia, come ogni tipo di stampa, ha pregi e difetti, ma forse "si poteva dare un'altra mano" di colore così da migliorare la quantità di materiale, forse appesantendo un po' la tee ma regalandole un look più definito.
Il logo Aikas sul petto rispecchia gli stessi colori sul retro, un bel tocco per riprendere l'equilibrio visto dietro.

Per 25€ è in assoluto la GO-TO-TEE da tenere in considerazione se l'ambiente lo avete a cuore e soprattutto per non gonfiare le tasche dei soliti, grandi e monotoni brand. Sinceramente non vedo l'ora di prendere anche io la Medusa, perché la vedo vede anche sotto una giacca con un look sportivo che poi, una volta tolta, ne rivela grafica e colori, ma c'è anche la sculpture che non è niente male.

Ma chi siamo noi per non offrire un piccolo aiuto a tutti i nostri lettori?
Con il codice EYES15 avrete il 15% di sconto sul sito Aikas.it!

Team Eyes

Alla fine...

Ho chiesto a Ste di raccontarmi quale fosse la sua conclusione e lui mi fa:

Potrei fare leva sulla vostra etica morale e dirvi di scegliere un prodotto organico per salvaguardare il pianeta, ma la verità è che Aikas produce magliette comode, belle e soprattutto di qualità.
Tre valori che al giorno d'oggi fanno la differenza.

Non posso che essere d'accordo: avrete letto che le basi per un buon lavoro ci sono tutte, ci sono due ragazzi che hanno creato qualcosa da una passione in comune e grazie alla loro complicità hanno già le idee chiare su dove vogliano andare. Noi siamo qui a goderci il percorso, e vedere che succede 😀

Guido e Tommaso ci hanno detto che se si guarda la fontana di Duchamp molto intensamente si può addirittura tirare l'acqua, uno dei segni porta fortuna massimi per avere l'EA. Noi la cordicella ancora non l'abbiamo trovata, ma seguirci su insta può darvi una mano a coppare di più, ma se riuscite a scaricare la Fontana fateci sapere 😉

Dicci cosa ne pensi!

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