Un design iconico verrà sempre copiato: questo è l'assunto che sta alla base di qualsiasi creazione rivoluzionaria nel mondo della moda. Quando Nike ha creato le Air Jordan 1 High, probabilmente non poteva immaginare la legacy che avrebbe creato nella cultura contemporanea: e questa, inevitabilmente, ha prodotto negli anni anche una serie quasi infinita di bootleg più o meno creativi.
Ma cosa sono questi bootleg che tanto si sentono nominare, e cosa vuol dire questo termine che è stato anche usato in più di un'occasione per descrivere le Bapesta di Nigo? Il termine bootleg sta ad indicare quelle sneakers realizzate basandosi interamente su una silhouette iconica, senza che però vengano riproposti i loghi o i marchi di chi questa silhouette l'ha disegnata: ad esempio, la star delle Bapesta va semplicemente a sostituire lo swoosh di Nike, con il design che è generalmente identico a quello delle Air Force 1.
Nel 2021, tuttavia, Nike è riuscita a mettere fuori legge qualsiasi tipo di bootleg, rendendo la silhouette delle J1 High una sua proprietà intellettuale: ciononostante, la storia delle sneakers ci ha regalato le perle che potere ammirare in questo articolo. E alcune sono ancora in produzione, con tanti saluti a mamma Nike.
Il bootleg di qualità: le Fugazi "One In The Chamber"
"Fugazi è una critica post-strutturalista allo streetwear e al consumismo contemporaneo".
Ecco, così si presenta il brand Fugazi nella sezione About del suo sito. E che dire, se non che si tratta di una capolavoro retorico che va a "ricoprire" con un sottile velo di dolci parole una realtà decisamente meno complessa, almeno per quanto riguarda le One In The Chamber: queste sneakers, che sono quelle che hanno contribuito all'affermazione del brand Fugazi a livello internazionale, sono nient'altro che delle semplicissime copie delle Air Jordan 1 High.
Certo, si tratta di copie di altissimo livello, realizzate con materiali incredibilmente superiori a qualsiasi J1 mai uscita, ma di bootleg si tratta, che la si voglia vedere in modo più romantico ("critica post-strutturalista allo streetwear") o in modo più cinico. Ciononostante, rispetto a tantissimi altri bootleg, queste hanno almeno dei dettagli incredibilmente interessanti e coerenti con lo stile "cowboy" dell'intera scarpa: i lacetips a forma di proiettile, i fori custom sulla toebox, le rivoltelle riproposte in più punti. Insomma, un bootleg, ma fatto come il Dio delle sneakers comanda.
Il bootleg OG: le Sang Jordan 1

Nell'inconsapevolezza generale, il management del marchio coreano Sang aveva forse capito che le Jordan 1 High "Chicago" sarebbero diventate una scarpa leggendaria: e proprio per questo motivo, o magari semplicemente perchè era una bella scarpa da scopiazzare, nello stesso 1985 decisero di mettere in produzione le Sang, un bootleg "perfetto" delle J1. La silhouette, infatti, è immutata e gli unici dettagli a cambiare riguardano il logo Nike sostituito con la freccia Sang.
Benché la qualità e l'hype non siano stati di certo gli obbiettivi primari del marchio coreano, le Sang sono diventate nel tempo un oggetto da collezione che ha raggiunto quotazioni superiori ai 2000 euro sul mercato delle sneakers. Cifre ben lontane da quelle raggiunte dalle J1 High "Chicago", ma comunque impressionanti considerando che ci troviamo al bootleg originale.
Il bootleg medio: le INeverHeardOfYou 1

Diciamo che la creatività, o la decenza, o ancora semplicemente il buon senso non sono stati propri i cavalli di battaglia di questo bootleg, che, con tutto il rispetto il loro creatore Jon Lopez, fa proprio cagare. Non è tanto per il messaggio in sé, che non è chissà quanto geniale, quanto più proprio per la mancanza di quel qualcosa in più che avrebbe potuto rendere memorabile un mediocre fake. Dopotutto, il dito medio al posto dello swoosh e la scritta "Fuck The Fuck Off" proposta sui lacci non possono bastare come critica contemporanea ad un'icona pop come le Air Jordan 1 High "Chicago".

Fermo. Dopo aver visto delle scarpe un po' di merda, hai bisogno di riprenderti e ammirare una bellissima hoodie Nike in fleece, scontata a 42 euro. Uno steal, in altre parole, disponibile per altro in quasi tutte le size. Per copparla e sostenere Eyes, ti basta cliccare l'immagine!
Detto in modo molto sincero: una scarpa inutile, senza alcun senso e senza una vera ricerca. Semplicemente, sembra l'output generato da una persona che, avendo tanto tempo libero ed essendo molto arrabbiata con il mondo, ha deciso di spendere qualche soldo su Alibaba e creare una sneaker che avrebbe potuto dire tanto, ma che alla fine non va oltre al fottiti.
Il bootleg felice: le Very Cool "Chi-Town"
Il bootleg più recente delle Air Jordan 1 High è quello proposto da Very Cool, un brand che in poco tempo è riuscito ad affermarsi come uno dei bootleger più prolifici degli ultimi anni. Tutto grazie ad una strategia di marketing particolarmente aggressiva, che ha permesso al logo Very Cool di diffondersi sulle principali instapage di sneakers. A detta di chi è le ha ricevute, poi, la qualità non dovrebbe essere affatto male, come anche l'attenzione ai vari dettagli che compongono il packaging.
Certo, non stiamo parlando di Fugazi, né tantomeno di una scarpa che brilla per creatività. Eppure, è sicuramente apprezzabile il dichiarato tentativo di rendere la silhouette delle J1 ancora più diffusa: insomma, stiamo pur sempre parlando di un bootleg, ma quantomeno c'è dietro un messaggio romanticamente positivo. Cosa che, però, non scuoterà il cuore freddo di Nike, che sicuramente nei prossimi tempi potrebbe tirare fuori una causa delle sue.
Il bootleg ecletticamente newyorkese: le Oree High V1 "Empire City"

Queste sono fighe, eccome se sono fighe. E mi permetto di dirlo perché sì, sicuramente si tratta di una silhouette ben nota, ma allo stesso tempo il lavoro fatto per renderla unica c'è ed è innegabile: innanzitutto, la palette proposta è inedita, oltre ad essere strepitosa. In più, i riferimenti a New York, città natia del brand Oree, sono tremendamente interessanti: lo swoosh che diventa la statua della libertà e lo skyline di NYC sull'heel sono dettagli di alto livello, e rendono questo bootleg simile, per inventiva, alle Fugazi.
Inoltre, la qualità dei materiali usati, stando a coloro che hanno avuto la fortuna di copparle nel 2020, pare essere di buon livello. Una Air Jordan 1 High alternativa, fortemente descrittiva e molto nostalgica: in altre parole, una sneakers che racconta molto, ma innova poco. E in questo caso va bene così.
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