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Il 2022 è stato l'anno della Jordan 4 (e della Dunk - ma questo aspetto in eyeson tendiamo sempre a nasconderlo). Una silhouette indossata da chiunque, la cui popolarità ha origine oltreoceano, dove cantanti, sportivi, attori l'hanno indossata e si son fatti fotografare con quella che abbiamo poi scoperto essere lo "zoccolo duro" della strategia (e dei piedi di tutti noi).
Oltre a questa, anche la J1 e 3 si sono fatte vedere con cw inedite e super storiche (non dimentichiamo la MITICA 3 Fire Red) cercando di affiancare l'ormai famosa 4, che ha ricevuto trattamenti di livello grazie ad A Ma Maniere (recensione qui), varie Military, le Canvas e chi più ne ha più ne metta.
Tra queste tre, manca ovviamente la numero 2: una sneaker controversa, nata nel 1986 dalla penna di Peter Moore e Bruce Kilgore e che negli anni è stata un po' dimenticata proprio da Nike, che l'anno scorso ha però cercato di defibrillare in modi fantasiosi e forse estemporanei.
Leggete la storia delle J2 qui sotto!
Il 2022 di Jordan 2
Union, Maison Chateau Rouge e A MA MANIERE sono dei nomi che fanno impazzire qualsiasi sneakerlover e reseller di questo mondo: ricordiamo le J1 e 4 di Union, che hanno portato unicità e freschezza alle due scarpe trentennali, o alla 1 di MCR, che nonostante sia una MID è una delle più ricercate di sempre.
E che dire di A Ma Maniere? Fino a quel momento aveva sviluppato due scarpe, la 3 e poi la 1, che avevano portato estrema eleganza e raffinatezza.
Nonostante gli altisonanti nomi (sarebbe lo stesso che parlare di Travis Scott, Rihanna e Dr. DRE ad un unico concerto di musica), Jordan 2 non si è lasciata sfiorare dall'hype, restando nella sua immutata storicità, quasi fosse un albero millenario che vede mutare il panorama intorno e lui resta lì, a godersi ciò che accade.



Non posso che esprimere un parere personale, ovviamente: la Jordan 2 non è chiaramente la scarpa che può fare da capostipite alla strategia prodotto di Jordan, ma è una sneaker che si lascia guardare, sia nella scarpiera che ai piedi. Forse la mancanza di sovrapposizione di pannelli come la 1 e la 4 la rende una scarpa troppo "uniforme" al piede, così come non è così semplice come una 3, che ha dalla sua una intramontabile bellezza in una forma low-mid.
Mi sembra però che il pubblico più generalista non abbia davvero dato scampo a questa sneaker, per motivi davvero che non riesco a concepire, oltre a quelli già esposti.
Dentro il Box una brutta sorpresa, poi le scarpe :=)
Il box delle Jordan 2 è uno dei più belli su piazza ⤵️

Oltre all'apertura a libro, presenta il WINGS LOGO che si estende anche ai lati della scatola, creando un effetto ad onde molto particolare e piacevole. Al centro, la scritta Air Jordan non lascia spazio a dubbi: è la scarpa del GOAT.
Vi invito a leggere la storia delle J2 raccontata da un eyesoni perché dentro ci sono tanti aneddoti e particolarità che, se non vi faranno amare la scarpa, vi racconteranno almeno un pizzico dell'epopea del più grande di tutti i tempi
Oltre alla solita cartina a dividere le due scarpe, ecco le prime due brutte sorprese: il Tag e la mancanza dei doppi lacci.
Sui doppi lacci possiamo anche soprassedere (circa) ma il tag di cartoncino che arriva già più o meno spiegazzato purtroppo no: è una caduta di stile, ripida come una pista nera da sci.

Ma insomma, questo è purtroppo solo l'antipasto.
Per fortuna, si salva, dentro al pack, il piccolo flyer che spiega le varie tecnologie della scarpa.

Prima dell'elephant print - Lizard Skin e occhi sulla scarpa
Nel 1986 Nike decise di affidare la produzione della Jordan 2 ad una azienda Italiana, territorio già allora riconosciuto per la manifattura delle pelli ed il pregio della manodopera applicata ad abbigliamento e scarpe di classe.
Nel 2022, il 30 dicembre più precisamente, mai ci saremmo aspettati di trovarci davanti una cosa così: forse per rientrare ancora dalla spese di 36 anni fa, Nike ha deciso che questa scarpa doveva essere di una qualità discutibile.
Come potete vedere dall'immagine sotto, già prima dell'ormai famoso Elephant Print, Nike era alla ricerca di un componente "animale" per il trattamento della pelle, che potesse diventare lo statement del giocatore

Peccato che l'iterazione 2022 sia di bassissimo livello: il lizard skin è praticamente plastica, la pelle usata per il collar e l'ampio toe box si piega solo a guardarla, e la linguetta è di qualità talmente infima che non riesco davvero ad addolcire quanto faccia schifo al cazzo.
(mentre ne parlo comunque - giusto per contrarietà - mi viene voglia di mettere 'ste scarpe per cui oggi 28/2 mi vedrete nelle storie con indosso le J2)
L'unica nota lieta della sneaker è la suola, che nonostante qualche problemino a livello di sbavatura colore e colla rappresenta una bella accoglienza per il piede e rende davvero la camminata comoda.
Sappiamo che la Jordan 3 sarebbe diventata la prima con l'unità Air visibile per la linea Jordan, ma il lavoro fatto su questa è certamente servito da apripista per lavorare sull'intersuola che avrebbe spedito Nike e Jordan nell'iperspazio.


Conclusioni
La storia dice che la Jordan 2 Chicago era da aggiungere alla collezione, e così ho deciso di fare il 30 Dicembre.
Sinceramente ad aspettare avrei potuto certamente prenderla in sconto (è arrivata a 120€ nei giorni scorsi) ma per alcune cose non vale la pena aspettare.
E' un peccato che la qualità sia così bassa per una scarpa che nel 1986/87 ha segnato l'apice della qualità della linea Jordan, noi sneakerhead un po' "consapevoli" ci saremmo aspettati un prodotto di fino ed invece ci siamo ritrovati una scarpa dimenticabile da quel lato.
Per tutto il resto, invece, è una di quelle scarpe che tra 15 anni non ci saremo pentiti di aver preso.
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Scarpa pazzesca, che trasuda storia..peccato per i materiali che come avete ben descritto tradiscono la storia di questa scarpa..ma purtroppo questo è un trend a cui nike ci sta abituando a tutti i loro modelli con qualche rara eccezione.
Tutto vero.. diciamo che per il drop di una scarpa così storica ci saremmo aspettati di più, ma non si può non avere