Recensione delle Jordan 3 White Cement "Reimagined"

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Tempo di lettura: circa 6 minuti

Ci siamo, finalmente abbiamo fatto qualche bel chilometro e siamo pronti alla recensione delle Jordan 3 White Cement, versione "Reimagined".

Rhoncus custom sneakers

Una scarpa tanto attesa dal sottoscritto, tanto che il karma, per non farmi mancare nulla, me ne ha fatte vedere ben 4 😊 Alla fine, considerato che io volevo indossarle e non volevo fare uno sgarbo a chi le avevo cedute, mi sono tenuto le peggiori.

Analisi generale

Potevamo aspettarci lo stesso disastro delle Lost & Found? Assolutamente sì, o quantomeno ce lo potevamo immaginare, viste le quantità immense che i rumors andavano via via confermando mentre ci avvicinavamo alla release.

Ne abbiamo già parlato approfonditamente nella Recensione completa, dove ne abbiamo evidenziato gli errori e i problemi, la trovate QUI

Jordan 1 lost and found
Restano belle da vedere...!

Dopotutto, abbiamo ormai capito che Nike, quando la produzione raggiunge certe cifre, non riesce ad avere quel controllo qualità che ci si aspetterebbe da un colosso come quello di Beaverton.
Non diciamo quindi niente di nuovo ma vogliamo ripeterlo: Nike ha dei seri problemi con il quality check, che viene effettuato in maniera sommaria e sbrigativa o, molto peggio, "non viene effettuato".
Da professionista che lavora nello sviluppo del prodotto, posso escludere la seconda ipotesi, quantomeno perché il controllo qualità è alla base di un buon processo di produzione: posso però dire che quello di Nike quando va bene è appena appena sufficiente, mentre quando salgono i volumi produttivi sfiora lo scempio.

L'abbiamo visto con le Lost & Found: si è parlato di 500.000 paia prodotte e, non a caso, dei loro problemi si è discusso su tutto "il globo terraqueo" (semicit.).

Per le Jordan 3, purtroppo, la storia si è ripetuta: una bellissima scarpa, rivisitata in chiave vintage, con ogni sorta di problema (tranne la muffa, menomale): stampe a caso, elephant print neanche minimamente matchato, segni, graffi, backtab storti, cuciture interne che fanno male... insomma, ce n'è per tutti i gusti, e quelli che si sono lamentati sono davvero tanti.

Continuiamo a comprare Nike perché siamo appassionati, ma (parlo personalmente) mi sento sempre un po' preso in giro quando i miei 200+ € non sono neanche minimamente ripagati, facendomi ritrovare in mano scarpe che non valgono nemmeno la metà di quello che ho speso.

Look at that box!

Da lontano, il pack fa la sua porca figura: sembra davvero "ispirato". Il look, infatti, è quello di una packaging ritrovato in fondo al magazzino dopo tanti anni, un po' rotto, sporco, impolverato.

box Jordan 3 white cement reimagined

Ma quando arrivi ad assaporare che, anche in questo caso, il box sarà quasi sicuramente meglio della scarpa, ti scappa la prima risata

Perché? Perché io sinceramente mi chiedo a chi cazzo è venuto in mente di approvare un pack con questi dettagli, a questa risoluzione: un video di YouTube a 144p è più nitido, e ho detto tutto.
Non a caso, la risata di cui parlavo è AMARA, di qualcosa che è stato fatto a caso, per dare solo superficialmente una parvenza di "vissuto".
Una volta che si decide di "rovinare" digitalmente un box - cazzo - bisognerebbe almeno mettere delle texture che diano un minimo di valore.

Non chiediamo, ovviamente, box meravigliosi di Salehe Bembury con New Balance, ma un minimo ce lo saremmo aspettati.

Aperto il box, dentro c'è la solita cartina e la scarpa, insieme al solo libretto illustrativo che ne spiega le caratteristiche.

Delusione costruttiva - Ok invece i materiali

Se, come vi abbiamo spiegato nel primissimo paragrafo, la qualità costruttiva lascia enormemente a desiderare, di primo acchito non posso che fare un plauso a Jordan per aver mantenuto, almeno esteriormente, la qualità dei materiali della 3 Fire Red 2022.

La pelle è abbastanza morbida al tatto e anche una volta indossata, la scarpa risponde bene ai passi e alle prime pieghe, che restano piuttosto naturali; buona anche la qualità della tongue, in linea con quella del 2022 e non paragonabile (in positivo) a quella veramente vergognosa delle J2 Chicago.

Al primo sguardo, la bellezza di una Jordan 3 è quindi assicurata (io per fortuna non ho dovuto imprecare per alcuni Elephant Print che erano quasi solo grigi), e la colorazione White Cement - per quanto rielaborata con alcuni dettagli - dà un bel tocco clean.

Sempre parlando a livello costruttivo, da amante delle 3, ho fatto alcune prove con le altre due in collezione (la 3 Fire Red e la Tinker Hatfield Red - senza scomodare la 3 Fire 2013) e ho notato un dettaglio che mi ha incuriosito ⬇️

Il collar è andato via via svuotandosi. Non ho idea se sia una scelta voluta (come nel caso delle 5 Khaled, che abbiamo recensito qui) oppure no, ma mi limito a notare che tutte le altre 3 degli ultimi due anni sono piene almeno come la Fire Red 2022.

Ne parlo con cognizione di causa: siamo stati dal nostro amico DaVinci1 Store a fare delle foto per sfruttare la sua splendida location a Vimercate e abbiamo notato che, per dire, che il collar delle Racer Blue è più pieno.

davinci

Considerazioni che lasciano il tempo che trovano, ma che vi segnaliamo comunque per completezza:

Per il resto, non c'è niente da dire: la scarpa è bella, e anche l'ingiallimento della suola e del backtab rendono giustizia all'idea dietro la scarpa.
Sono favorevole a continuare questa rivisitazione delle migliori uscite di sempre del reparto Jordan, ma secondo me ci vorrebbe un occhio di riguardo anzitutto per i propri clienti leali, che nel tempo si sono sempre più avvicinati a questo mondo, e poi anche per una questione di moralità personale. Migliorare una scarpa del genere costa davvero qualche euro in più...ce ne son dietro altre centinaia (a paio) di guadagno netto, dai!

Sizing e conclusioni

La Jordan 3 è la mia SCARPA PERFETTA: con il 44 ci sto dentro nella maniera migliore possibile, ed infatti ne vorrei una versione più estiva, anche in stile Flyknit magari (vi ricordate quelle 4?😂), e ci esco con talmente tanto piacere che, se un giorno dismetterò la mia collezione, continuerò comunque a comprare Jordan 3 perché sono davvero perfette per il mio piede.


Non me la sento di parlare peggio di così della mia seconda scarpa preferita: la Jordan 3 ha talmente tanti di quei pregi (è l'unica Jordan - insieme alla 11 - davvero comoda anche per lunghe camminate) che i difetti riscontrati me la fanno comunque apprezzare, sia ai piedi che da vedere.

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Gli errori grossolani compiuti da Jordan, box ed elephant print su tutti, mi fanno davvero pensare che, se prima erano solo le 4 e le 1 a risentire di difetti produttivi anche stupidi, adesso il problema si stia allargando a macchia d'olio.

Non so davvero cosa aspettarmi adesso dall'uscita delle Big Bubble all'Air Max Day, e non saprei neanche come dire che la qualità delle scarpe, oltre ovviamente alla bellezza, è quella che fa tenere il cliente incollato ad una determinata azienda, sempre innamorato del brand e pronto a spendere centinaia di euro ogni mese per accaparrarsi le migliori release.

Oggi, inoltre, abbiamo deciso di farvi un regalo: grazie a Nicolò Beccalli abbiamo scattato alcune foto SPETTACOLARI di questa release, che vi lasciamo ammirare qui sotto (sono ottime anche da usare come sfondi)

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