Se non avete mai sentito nominare Represent, sappiate che non siete da soli: al contrario, fuori dal Regno Unito questo brand non ha ancora raggiunto la fama che vorrebbe (e meriterebbe), tanto che io stesso, pur essendo un grandissimo appassionato della streetculture, sono entrato in contatto con esso solamente a settembre del 2022, cominciando subito ad apprezzarne l'estrema ricerca qualitativa.
Il 24 novembre, in occasione dei saldi del Black Friday, ho quindi deciso di farmi un "regalo" acquistando un paio di Reptor Low nella colorazione "Wolf Grey", prese per soli 90 euro grazie ad un consistente sconto (il retail è di 235 euro). Da quell'acquisto sono passati ormai quasi 5 mesi, che mi hanno permesso di provare le Reptor in ogni contesto: i tempi sono quindi maturi per una recensione completa e approfondita di quello che ritengo essere una sneakers di altissima qualità e dal grandissimo potenziale.

La rapida ascesa di Represent
Prima di "immergerci" in questa recensione, un po' di contesto storico. E' il 2011, George Heaton ha 18 anni e studia Graphic Design al Runshaw College: ad un certo punto, si rende conto di poter guadagnare dalle sue grafiche semplicemente stampandole su delle magliette. Per la scelta del nome del neonato brand, vengono scritte, su un semplice foglio di carta, 15 proposte. Quella che piace di più a George è "Representing", ma un suo amico gli suggerisce di togliere l'ing: parte così la storia di Represent.

Nei primi anni la fatica è tanta e il budget è basso, ma la fama non tarda ad arrivare, grazie ad alcune collaborazioni con artisti di alto livello (Justin Bieber su tutti) e una maniacale cura nei dettagli: tutti i capi, infatti, sono prodotti in UK, in una fabbrica di Birmingham costantemente monitorata dal quality check department di Represent. Nel 2018, però, la richiesta di capi diventa talmente elevata da costringere George Heaton a spostare la produzione in Portogallo, terra di rinomate fabbriche tessili.
Nel 2020, infine, nasce la silhouette delle Reptor, premiata lo stesso anno da GQ Magazine come una delle sneakers dell'anno. Ed eccoci qua, nel 2023, a recensirla per la prima volta in lingua italiana, a dimostrazione che, purtroppo, il brand di George Heaton non ha ancora raggiunto la tanto agognata fama internazionale.
Il box
Semplice, elegante, forse un po' anonimo: il box usato da Represent per racchiudere le sue Reptor è sicuramente di qualità (è abbastanza spesso e solido), ma di certo non brilla per originalità, essendo realizzato con un cartone totalmente bianco ricoperto da una patina lucida. Una volta tolto il "coperchio", su cui troviamo la scritta "REPRESENT" in leggere rilievo, ci troviamo di fronte alla solita cartina e a due aggiunte che non possono che far piacere: un paio di extralaces (di buona qualità, ma non paragonabili a quelli di Corda) e una dustbag, entrambi sail, a dimostrazione dell'immagine lussuosa che Represent vuole dare ancora prima di avere le scarpe in mano.

Materiali, estetica, costruzione
Rimossa la cartina, possiamo tirare fuori queste Reptor e cominciare ad analizzarle: la tomaia è realizzata interamente in pelle liscia e suede, che trasmettono una piacevole sensazione di qualità. Nello specifico, il suede grigio è piacevolmente "peloso" e reattivo, mentre la pelle liscia, di colore sail per la toebox e nero per il backtab e le sezioni mediali, è morbida e ricoperta da un leggerissimo plastic coating. Ad essere realizzata in pelle è anche la tongue (sempre bicolore: la parte attaccata alla toebox è nera, quella più vicina alla caviglia è bianca). Ciononostante, non manca qualche dettaglio che mi ha un po' destabilizzato: in primis, la pelle della toebox "dà vita" a delle crease molto particolari, che alcuni potrebbero trovare antiestetiche. In più, è particolarmente sensibile alle macchie, per cui il mio consiglio è quello di munirvi di qualche spray impermeabilizzante e di evitare di usarle in contesti particolarmente "impegnativi".
Spostandoci sulla midsole e sull'outsole, troviamo una costruzione che riprende quella presente su Dunk & CO: un filo, infatti, unisce la midsole alla tomaia, garantendo quindi una durabilità che andrà ben oltre alla semplice cemented construction (in cui è soltanto la colla a tenere attaccate le due parti della scarpa). Il materiale in cui sono realizzate midsole e outsole, poi, è una gomma capace di garantire un ottimo grip su quasi tutte le superfici, cosa che posso confermare avendole provate, mio malgrado, sul ghiaccio e sulla neve.





Infine, passando all'interno della sneaker, possiamo vedere un dettaglio tanto utile e premium quanto eseguito male: la counter cover in suede. Generalmente, realizzare questo elemento in pelle è un grande plus, ma in questo caso Represent ha scelto un tipo di suede che perde tanto, tantissimo colore. Della serie che, indossando un paio di calzini bianchi e camminando per qualche ora, tornerete a casa con il tallone quasi completamente blu. Lasciando per un momento questo difetto, possiamo notare come il resto del lining sia realizzato in tessuto vellutato, e la soletta di memory foam presenti uno strato di pelle: due dettagli che confermano la volontà di Represent di collocare le Reptor fra le sneakers high-end, per quanto alcuni aspetti lascino leggermente a desiderare.

Reparto comodità
Senza girarci troppo attorno, le Reptor Low sono una sneaker non esageratamente comoda: i materiali di qualità, l'insole decisamente spessa e il padding importante attorno al tallone rendono questa scarpa indubbiamente confortevole, ma la tecnologia usata non è delle più rivoluzionarie. Niente Boost, niente Air, niente Zoom (per ovvi motivi, sia chiaro), solo simil memory foam e pelle: in altre parole, siamo di fronte ad una sneaker che supera di gran lunga le Dunk, ma che non si avvicina troppo a Clarks e Yeezy.





Una giusta via di mezzo, che offre il comfort e la tenuta necessari per affrontare anche delle lunghe camminate. Dopotutto, l'ispirazione di questa scarpa viene dal mondo dello skateboarding, e lo dimostrano sia l'outsole con tantissimo grip sia i due elastici che tengono ferma la tongue: ciononostante, ripeto, non pensate che le Reptor siano un paio di Clarks, perché allora potreste rimanerne delusi. Ad alcuni, inoltre, potrebbe anche dar fastidio l'heel leggermente rialzato: un'eventualità remota, ma che non posso escludere a priori.
Sizing
Ecco, il sizing è un tasto dolente che riguarda moltissimi indie brand, come sono stati definiti da Adam Cheung di GQ Magazine: spesso, infatti, Represent, Clarks e simili usano delle size charts molto diverse da Nike e Adidas, creando confusione negli appassionati di sneakers e portando molte persone a rendere le paia acquistate.

Fortunatamente, prima di acquistarle, ho avuto la fortuna di provarle in uno store della mia città, sorprendendomi non poco per il sizing "stranissimo": il 43, che solitamente uso per le SB Dunk, mi stava larghissimo, tanto che sono dovuto scendere al 41.5 per trovare un giusto compromesso fra comodità e "presa" al piede. Ciononostante, altre persone che le hanno comprate si sono trovate giuste andando sotto solamente di mezza size: per questo motivo, il mio consiglio è quello di provarle prima in store ed eventualmente, in assenza di sconti online, comprarle pure lì. Sottolineo, infine, che qualora non trovaste le Reptor, provate pure le Apex, perché il fit è identico.
Prezzo e disponibilità
Come già annunciato, il retail di queste sneakers è di 235 euro: tanti, senza dubbio, ma vanno contestualizzati. Stiamo infatti parlando di una scarpa "di livello", realizzata con materiali di alta qualità (per quanto non manchi qualche difetto) e contraddistinta da dettagli che generalmente troviamo su sneakers high-end: inoltre, le Reptor si trovano spessissimo in sconto sui siti dei principali retailer italiani, da SOTF a Deliberti. Se vi dovessero piacere, quindi, non farete alcuna fatica a copparle. E, se posso darvi un consiglio, intorno ai 100 euro sono probabilmente la miglior sneaker che possiate trovare, anche dal punto di vista del design, pressoché intramontabile nella sua semplicità: se invece doveste trovarle a prezzo pieno, valutate bene l'acquisto, perché la qualità è alta, ma qualche difetto è comunque presente.

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