Recensione Adidas Campus Bad Bunny: mi saranno piaciute?

Adidas Campus Bad Bunny

Non conosco Bad Bunny, non so che canzoni faccia e mi sono trovato in difficoltà anche quando ho realizzato il reel per i social perché boh, per me non esiste.

Tutto questo per dire che la recensione esulerà totalmente dal personaggio, parlerò esclusivamente delle sneakers e solo quando ci sarà qualche dettaglio interverrà la critica verso quel particolare.

Un'altra premessa necessaria: farò più riferimento alla verde perché la bianca, seppur nella sua semplicità possa ovviamente piacere di più, ha la medesima costruzione e semplicemente dei colori più banali.

Bene, iniziamo!

Il box è quasi come quello delle NMD S1

Quando ho parlato della S1, oltre a lodare praticamente qualsiasi loro caratteristica, mi sono anche soffermato sul box che, tra tutte le sneakers mai viste tra Adidas e Nike, è a mani basse il migliore.

davinci

Vi invito ad andarlo a vedere, e a valutare quella scarpa perché è una delle migliori estive che abbia mai indossato da tipo sempre.

Oltre al cartone esterno, di qualità, rifinito e con apertura a scorrimento, la cosa che risalta all'occhio, specialmente per il prezzo a cui viene posizionata la scarpa - e vedendo i pack indecenti di Nike - è inevitabilmente la bustina porta scarpe.

Dentro la stessa troviamo ovviamente le scarpe e il secondo laccio.

Chiaro, la scatola delle S1 è più grande, rifinita, dettagliata, con busta singola per scarpa, dei tendiscarpe in plastica mega premium e altro, ma stiamo anche facendo riferimento ad un retail di 90€ più alto.

La scarpa merita una valutazione più approfondita

Un po' in stile Sacai, Bunny ha "raddoppiato" tutto il possibile su questa scarpa:
- tacco
- linguetta
- suola

Cosa ci porta questo? Qualche impiccio, sì, ma anche molta comodità. Il perché ve lo spiego subito, punto per punto.

ll tacco

Il tacco doppio rende la scarpa molto più morbida in una parte critica quando si cammina (molto spesso le prime volte), ma rende la camminata dentro questa Campus un po' strana: chi ha la QNTM di Yeezy sicuramente sa di cosa parlo, perché il tallone sembra leggermente staccarsi dal retro facendo credere la sneaker di una misura più grande, quando in realtà (vedremo a breve nell'apposito topic) non lo è.
Una volta superato lo scoglio però tutto va liscio. Bisogna capire come camminarci, quello sì.

La linguetta

Per la linguetta la questione è la medesima: la Adidas Campus Light di Bad Bunny sembra una SB Dunk per le dimensioni di questa precisa parte, che però spinge meno sul piede forse grazie all'"aria" che c'è tra le due linguette.
Facendo riferimento alla Campus, infatti, le linguette sono due, e la superiore si può addirittura rimuovere essendo abbottonata alla principale. E' un plus? Non credo, perché come poi vedremo lo spazio che si formerebbe dentro la scarpa sarebbe troppo (almeno per me) ma almeno c'è la possibilità.

La suola

Affrontiamo l'ultimo punto, che è in realtà il meno importante.
La suola, come possiamo vedere in qualche foto, risale in alcune parti dell'upper per dare più movimento e variazione ad una scarpa che altrimenti sarebbe forse stata più simile alla normale Campus, più di quanto auspicato almeno.
Molti mi hanno chiesto se questo incide sul fatto che le dita possano in qualche modo avere problemi in camminata, ma la risposta è assolutamente no; è solo una questione estetica.

Da segnalare c'è poi il collo della scarpa, particolarmente imbottito ma che non sposta gli equilibri della scarpa anche se devo dire che la abbellisce particolarmente.

Notare l'estrema qualità è easy.

Lo strano sizing

Il sizing è indubbiamente il punto su cui parlare mi viene più difficile.

Ho avuto la fortuna di provare una size 44 (la mia è 44 2/3) e garantisco che sono TTS al contrario di tutti i video americani che ho visto a riguardo.

Poi però, tra il dire e l'indossare, c'è di mezzo anche un po' il mio piede di merda.
Sottile, diverso tra destra e sinistra di quasi mezza misura... boh, che schifo essere un appassionato di sneakers con tutti questi problemi.

Tornando a noi, il TTS ha quella che per me è leggermente una pecca perché preferisco le scarpe più snug ma non soffocanti specie nelle dita: è comodo. Siamo al limite del fastidioso, ma forse c'è anche una spiegazione: l'interno della toebox, al contrario di tacco e linguetta, non è ripieno, e quindi la differenza che c'è tra la pressione in avanti del tacco e in basso della doppia linguetta fa questo effetto mentre si cammina.

Quando per esempio mi sono trovato a fare il test delle scale, il 44 mi è stato davvero stretto in punta e mi avrebbe fatto male, ma se non mi fossi mai dovuto muovere con le scarpe addosso FORSE avrei preso quello.
Purtroppo poi uno deve vivere, ed insomma è quello che è: le scarpe mi piacciono davvero troppo per lasciarle.

I colori

Finora sono usciti due colori, e chi sono io per farmi mancare la possibilità di prenderli entrambi?

Come vi dicevo all'inizio, e come avete visto in alcune foto finora, l'Adidas Campus Bad Bunny White è un misto tra il bianco delle parti plastica e della pelle e il grigino del suede. E' una colorazione decisamente neutra, che va bene con qualsiasi outfit bagni e bermuda, ma forse perde un po' della personalità che è invece più decisa sulla Green.

Tra le altre cose, l'armonia data dalle sfumature di verde, dalla suola leggermente ingiallita (questa è impressione mia) e dai lacci che sembrano quelli di un pantalone con coulisse, me la fanno piacere decisamente di più. E' sicuramente quella che più vedrete tra le storie di IG.

Conclusioni

E' facile trarre le conclusioni. Adidas e Bad Bunny è una collab che funziona: tra le Campus Light e le Forum sono usciti due bei design visti ai piedi di molti e apprezzati specie con look un po' over e cargo.

Bad Bunny + Sean Wotherspoon + Pharrell Williams + Jerry Lorenzo + il resto di Yeezy traccia una linea marcata tra le pagine un po' vuote dell'ultimo periodo nelle 3 strisce, che ha avuto la grande fortuna di far tornare in auge Samba e compagnia più le Campus 00 che hanno ridato un po' di luce ad un periodo decisamente a fari spenti.

La seconda parte dell'anno si prospetta quindi ottima, e quello di Bad Bunny è solo un assaggio di quello che speriamo essere un periodo florido per il brand europeo.

La Campus Light si posiziona tra le scarpe chunky che in questo momento stanno andando molto di moda, ma lo fa con dettagli davvero unici e personalità da vendere.

Non so se questa Campus è stata solo firmata da Bad Bunny o se lui ne sia anche il realizzatore/disegnatore, ma certamente spero che continui una collaborazione così proficua così da vedere qualche altra variante di scarpe famose di Adidas.

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