La pagina eyesonsneakers, poi diventata eyesonmagazine, è aperta dall’aprile 2020: la pandemia, la forzatura di più lockdown e l’ipotesi di un esaurimento mi hanno fatto riesplodere una passione che, più che sopita, era ormai un’annoiata compagna di vita. Quando ho deciso di aprire la pagina, non immaginavo avrei condiviso un viaggio che si fa sempre nuovo e interessante, continua a cambiare e un po' è anche bello, a volte, non sapere dove mi porterà.
Ho scelto io, ovviamente, di avere dei collaboratori, che però sono arrivati sempre in modo un po' casuale. Ovviamente il progetto si è ingrandito, ma anche “deformato” su voleri non più solo miei. E credo che più o meno sia successo così anche con le sneakers e, in generale, con lo sneakergame.

L'inizio è una bomba.
Il 2020, 30 anni e niente figli, è stato l’anno dell’accumulo: reso sempre difficile a causa del resell che cominciava a districarsi tra bot e sistemi informatici, sono riuscito comunque ad accaparrarmi una buona quantità di sneakers che tuttora uso con tanta soddisfazione. Erano anche i primi mesi di delusioni e incazzature: mentre io riuscivo a prendere forse una scarpa ogni 15/20/30 che provavo, c’era chi si prendeva uno stock di magari 20/30 pezzi. Quando hai 30 anni, e non conosci ancora quanto può essere crudele chi non vive il tuo stesso mondo con la passione che hai, un po' soffri.

2021, apertura al mondo
Fast forward al 2021. Dopo un anno di prime soddisfazioni, comincio a conoscere il mondo delle sneakers “fuori dalla mia cameretta”, un mondo fatto di gruppi Facebook, Telegram e Discord. Visto che Instagram mi stava stretto nella modalità di pubblicazione dei miei brevi articoli, decido di darmi uno sfogo con uno strumento che già all’epoca era piuttosto antico: il blog di eyesonsneakers, subito con un dominio acquistato, parte con l’Air Max day 2021 (una ciofeca inimmaginabile, eppure non sapevamo cosa sarebbe successo dopo - e l’ho quindi pure rivalutato) e onestamente è una valvola di sfogo e un rifugio, piuttosto che un vero e proprio blog.
Lo diventa però quando, avendo preso una quantità importante di scarpe, decido che avrei scritto almeno 4 articoli al mese. È un ottimo periodo ancora per le Jordan 1, che dominano il mercato ed escono praticamente ogni settimana. Nonostante la quantità di hype sia ai limiti del pensabile, riesco a prendere qualche Dunk SB (una chimera) e perfino qualche Yeezy che, complice il periodo di riapertura del giugno dell’anno precedente, inizia con una 350 Desert Sage che fa ancora parte della mia collezione.

La mia voglia di scarpe è ancora “qualunque cosa purché arrivi a casa”: nonostante non mi piaccia come specialmente Nike tratta i propri eventi per fidelizzare il pubblico, ignoro momentaneamente le piccole crepe che si stanno creando nel mio rapporto con lo Swoosh. Colori improponibili, i già citati problemi agli eventi ed un mondo fatto di gruppi Telegram dove la maggior parte delle persone si concentra sul guadagno piuttosto che sui dettagli, le storie, la passione.
Mi chiedo ancora cosa non permetta alle persone di godersi una passione e di lavorare come fanno tutti (no, Herbalife non vale…) e di potersi permettere solo quello che si può. Boh, credo di essere sbagliato io, non giudico perché non mi interessa, ma è la mia piccola visione su questa parte di mondo.
Si comincia a ragionare.
Nel 2022 eyeson comincia a cambiare. Arrivano le prime soddisfazioni con qualche collaborazione ed intervista che finalmente mi rende parzialmente contento del lavoro svolto, si allarga un po' la platea delle persone con cui giornalmente parlo e si sviluppa con alcuni anche un rapporto che porterà poi all’ingresso in eyes.

Il 2022 è però anche un anno di rivalutazioni e pensieri rispetto a quello che, per i più, è solo un modo per aggiungere denari al portafogli, con il proliferare di pagine Instagram pronte ad accaparrarsi sempre le paia più desiderate. Per fortuna, oltre a non avere la necessità di possedere per forza LA TRAVIS per sentirmi figo con gli altri anche se gli altri manco ti guardano, non sono un tipo “rancoroso” verso le scarpe che non prendo: la mia filosofia è semplice, si basa sul fatalismo. Se la prendo bene, sono contento di vederla dal vivo e decidere cosa farne, altrimenti va bene lo stesso e si passa alla prossima. Poi il 2022 svolta in maniera imprevedibile, (in)aspettata, e capisco che essere l’unico in eyes non è sufficiente.
Probabilmente anche questo rendersi conto di non essere più sufficiente, mi ha portato ad essere un po' più aperto anche da un punto di vista sneakers. Ho cominciato a valutare altro dal dualismo Nike-Adidas, ho acquistato le mie prime New Balance e tutta una serie di altre marche che mai avrei pensato (Merrell, Crocs, RAL7000 e così via) pronto ad abbracciare un mercato forse meno affascinante ai più ma certamente più soddisfacente nella più semplice possibilità di cop.
Non credo esista un punto di svolta però come quello delle New Balance 2002 Protection Pack Lunar, una colorazione che mi ha folgorato a livello visivo e fatto capire che l’hype a volte è sopravvalutato. Ho trovato le 2002 direttamente in negozio ad Arese, me le sono provate e con calma ho scelto quale tenere. Forse l’unica scarpa a casa che ho potuto anche provare prima di acquistare, visto che tutte le altre sono arrivate (almeno fino a quel momento e a parte la 350 Desert Sage presa all’apertura di Snipes) tramite Raffle.
Tralasciamo il gruppo Telegram, il canale resell e tutti le altre iniziative per ora attivate tramite eyes solo per concludere più brevemente l’articolo.
Effettivamente, anche quelle hanno cambiato in maniera concreta il mio modo di vivere lo sneakergame, in maniera sempre più appassionata e precisa (tenere un gruppo Telegram è facile, lo dice Fabrizio 33 anni) ma anche distaccata.
Gli eventi Dunk Off White, SNKRS Day, Yeezy Day, Air Max Day erano, a loro modo, stati una delusione talmente importante da essere tutti commentati sul sito (ormai dall’arrivo di Fede non sarebbe più stato un blog personale) ma soprattutto da cambiare il mio modo di pensare le sneakers.
Sono riuscito ad alleggerirmi del peso di dover comprare per forza un paio di scarpe. Per carità, a volte capita che io voglia PROPRIO quella che altrimenti spacco tutto, ma è più una posa e la delusione è talmente breve in termini temporali che penso a quanto sono belle quelle che ho, arrivando addirittura a trascurarne qualcuna ogni tanto (J11 BRED dove sei mi manchi <3).

Sono però arrivato al punto da sradicare anche i miei “concetti più puri”.
2023, cosa mi hai fatto?
Essendo un giocatore di pallavolo, per me ASICS, fino a qualche giorno fa, era solo un brand da gioco. Visto troppo sportivo, lo catalogavo come un’ottima scelta da parquet ma una “vecchia” per lo stile che porto.

Evidentemente, dalla Wave Runner in poi, tutte le daddy shoes prese hanno lavorato dal profondo dentro di me, raschiando pian piano tutte le crosticine che la mia carriera aveva creato. E quindi scava, riga, prendi e butta, sono arrivate anche un paio di Asics.
Questo piccolo evento, inutile anche se si pensa alla quantità di scarpe che ho accumulato negli ultimi 3 anni e quante ne ho (per fortuna poche) degli anni prima, ha però fatto da detonatore ad un pensiero che mi porto dentro da un po' e che vorrei esprimere per aprire un confronto: ma quanto cazzo sono importanti le scarpe per le persone? Per pagare 2.000€ quando hanno un prezzo di 160 e ne costano 10? Per insultare gli altri perché si pensa di volerle più di chi ha ricevuto un Accesso Esclusivo o le ha comprate in raffle? Per compromettere rapporti per 100€? Per portare a diverbi anche accesi nei gruppi?
Ma tenetevele le SB Dunk di stocazzo, compratevi 100 paia di Jordan x Grancazzi e vendetevele per poter dire di averci guadagnato 25€ ed aver perso 6 mesi della propria vita a venderle. Bottate i siti se siete felici. Io mi prendo un paio di Asics e sono felice lo stesso.
Pace amici, sono cambiato.
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Si arriva ad un punto dove per un motivo o per un altro l'attenzione e la dedizione verso una passione può calare o interrompersi, le motivazioni possono essere tante sia riguardanti la propria vita sia riguardanti la passione stessa anche la grande perdita di interesse da parte del pubblico ha messo a dura prova i veri appassionati che ormai si erano abituati a condividere questa passione con il mondo e tornare a viverla per conto proprio non è facilissimo, (non parliamo dei prezzi pazzi che hanno raggiunto i retail) un mio motivo personale che mi ha portato dopo molti anni a perdere interesse è la mancanza di novità, ormai ammettiamolo le scarpe retrò trite e ritrite e tornate di moda ormai troppe volte hanno stancato tantissimo abbiamo vissuto il boom delle air force 1 troppe volte come anche quello per le varie Adidas come le Stan Smith sto aspettando solo il ritorno delle converse per ricominciare il giro, fatto sta che avere una visione improntata verso il futuro potrebbe essere più stimolante vi ricordo che nonostante le jordan1 abbiamo conquistato lo sneakergames i brand che hanno fatto in modo che l'epidemia delle sneakers prendesse "piede" a quella velocità conquistando un pubblico così credo mai stato così grande sono stati yeezy e off-white e purtroppo ormai due brand andati a pezzi per la mancanza di virgil e Kanye adesso l'unico volto che tiene alto l'interesse e Travis che poi vabbè sopravvalutate quelle collab come le canzoni