Se c'è un brand che, secondo la maggior parte degli addetti ai lavori, è destinato a riscrivere la storia del workwear, quello è con pochi dubbi CAT WWR, noto dal 2019 come CAT Workwear Redefined. Dopotutto, quella statunitense è una delle più grandi multinazionali nel settore dei macchinari pesanti, e di abbigliamento da lavoro, di conseguenza, se ne intende.

Un gigante (quasi) centenario
Prima di arrivare a produrre una propria linea di workwear, però, Caterpillar ha dovuto affermarsi nel mondo dei macchinari edili, diventando una delle aziende più preziose a livello mondiale, tanto da raggiungere, nel 2019, il 65esimo posto nella Fortune 500, una lista stilata dalla rivista Fortune che racchiude al suo interno le 500 aziende con il fatturato più alto. Recentemente, poi, CAT ha anche spostato la propria seda da Peoria, dove era stata fondata nel 1925, a Deerfield, in modo da poter espandere il proprio quartier generale e continuare a fare la storia dell'industria pesante.
Gli inizi di CAT WWR
La divisione workwear è stata creata più o meno contestualmente alla nascita del main business di CAT, ma l'affermazione è arrivata soltanto negli ultimi 20 anni, con CAT WWR che nel 2006 è passata sotto la gestione della Summit Resource International, azienda del Montana che detiene le licenze di abbigliamento del colosso statunitense.
Fino al 2019, però, CAT WWR è stato quasi esclusivamente un brand di abbigliamento tecnico e "brutto", realizzato con un solo obiettivo in mente: garantire durabilità e affidabilità a tutti coloro che lavoravano nell'industria pesante o nelle settore edile. Poco prima della scoppio della pandemia da COVID-19, però, SRI e il suo presidente Sean Gallinger presero una decisione prevedibile ma comunque decisamente coraggiosa: fare di CAT WWR un brand capace di competere tanto nel mondo del workwear "duro e puro" quanto in quello dello streetwear.
La nascita di Workwear Redefined
Per questo motivo, venne fondata la linea Workwear Redefined, a cui collaborò inizialmente John Elliott, designer statunitense amico, tra gli altri, di Kanye West. Negli anni successivi, CAT WWR ha visto anche l'intervento creativo di Heron Preston, di cui abbiamo parlato nella newsletter "Streetwear, ma spiegato bene", e di Jordan Page, fondatore di Colour Plus Companie.
Le collezioni rilasciate in collaborazione con questi designer hanno aiutato CAT WWR ad affermarsi come uno dei brand di utility wear più interessanti del panorama internazionale, arrivando, nel 2022, a ricavi pari a 550 milioni di dollari. Il presidente di SRI, non a caso, ha dichiarato a WWD:
"Vogliamo estendere il marchio oltre la definizione classica di abbigliamento da lavoro. C'è una tabella di marcia, simile a quella degli altri marchi che hanno fatto quello che stiamo facendo noi, e abbiamo grandi ambizioni di diventare il marchio di workwear più importante a livello globale".
Cosa troviamo su Blak!
Raccontata la storia di questo marchio che si appresta a diventare la Next Big Thing del work-streetwear, sulle orme di Dickies e Carhartt, andiamo a vedere la collezione disponibile da Blakshop, distributore ufficiale per l'Italia di CAT WWR, di cui abbiamo parlato a suo tempo anche con Simone, store manager del flagship store di Corso Porta Ticinese a Milano. Per vedere l'intera collezione vi basta cliccare qui!

Da parte nostra, invece, vogliamo consigliarvi questi due capi:

Il primo è questa strepitosa giacca da lavoro, realizzata in morbido cotone e disponibile in più taglie. Ciò che mi ha subito colpito sono sicuramente i colori usati da CAT WWR, che è stata capace di restituire alla perfezione un look vissuto ma estremamente moderno, in linea con la ricerca street degli utility-wear-brand moderni. La trovate cliccando qui.
Per chi, invece, non volesse spendere 200 euro, abbiamo scelto questa felpa tricolore, ancora una volta perfettamente in linea con lo stile street-workwear. Anche in questo caso, parliamo di un capo realizzato al 100% in cotone, a differenza delle tantissime crewneck che contengono anche poliestere. La trovate qui!

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La newsletter di Eyes cambia volto: a scriverla, innanzitutto, è Fede. In più, ha un bel titolo: "Streetwear, ma spiegato bene". Di cosa parlerà? Di streetwear, ovviamente. Ma lo farà con un piglio critico, a tratti filosofico, a tratti inutile, ma sempre tremendamente curioso e vivace. Se vuoi divertirti, quindi, ti basta cliccare il tasto in basso!
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