Negli ultimi mesi, EyesOnMagazine ha affrontato una stagione di grandi cambiamenti editoriali: nello specifico, siamo passati dal parlare quasi esclusivamente di sneakers ad allagarci fino alla moda, alla musica, all'arte. In altre parole, abbiamo cominciato a scrivere di cultura pop. Non a caso, è nata la categoria "Pop Culture by Eyes", che nei prossimi tempi verrà lentamente ampliata con approfondimenti, editoriali e, soprattutto, interviste.
Dopotutto, se si vuole conoscere una realtà in modo approfondito, bisogna necessariamente ascoltare chi in quella realtà ci vive e ci lavora. Insomma, l'esperienza di prima mano ha un valore altissimo, e per questo va valorizzata. Ed è proprio per questo che abbiamo deciso di dare uno spazio ai ragazzi di THE SPOT, una giovanissima, fresca e dinamica realtà milanese, attiva campo della produzione artistica.
Come accaduto anche in altre intervista che avete potuto leggere in passato, lascerò subito la parola a Greg (G nell'intervista) e a Marco (M nell'intervista), in modo che possano subito farvi "immergere" in THE SPOT.
Prima di andare ad analizzare la realtà di THE SPOT, voglio avere una panoramica su di voi, i ragazzi su cui si regge l'organizzazione di questo progetto. Ditemi chi siete, cosa fate e, soprattutto, perché lo fate.
G: Sono Gregorio Carlino, produttore musicale e sound designer, ho iniziato io mio percorso nel 2019 a Ferrara per poi trasferirmi a Milano con l’idea di fare contatti. Ho subito conosciuto Marco con in quale sarebbe iniziato un lungo percorso di collaborazione che avrebbe portato a conoscere le persone che ora fanno parte del nostro team. Ho iniziato a far musica con l’obiettivo di esprimere la mia creatività e tutt’ora é così. Sentivo che non potevo fermarmi a suonare la musica d’altri, non ne vedevo un fine, la cosa che più mi muove é la possibilità di creare.
M: Sono Marco Cardelli, in arte Thirty. Tutto il nostro progetto musicale, sia collettivo che individuale ha iniziato a prendere piede nel momento in cui ho conosciuto Greg. Abbiamo subito iniziato a collaborare e a muoverci nell’ambito milanese per costruirci qualcosa.
Andiamo dritti al punto: quali sono le logiche che vi hanno portato a intraprendere il progetto THE SPOT? E, soprattutto, come pensate che sia stata accolta la vostra idea all'interno dell'ambiente milanese?
G: Il progetto The Spot é nato dall’incrocio di più menti, ognuna con i propri obiettivi, i quali sono stati sintetizzati nella formazione di un team con l’unico obiettivo di crescere e affermarsi nella realtà milanese, sicuramente per le nostre competenze nell’ambito dell’industria musicale ma non solo, anche per la nostra attitudine e inclusione nei confronti della scena emergente. Questo ci ha portato a formare un contesto di forte networking dal quale gli artisti possono attingere e far nascere numerose collaborazioni.
M: Il progetto THE SPOT è l’idea di collettivo, di musica e di arte che volevamo portare su Milano. È una realtà che va a toccare gli artisti dall’interno e punta sul vero valore dell’espressione in maniera genuina, slegandosi da tutte le dinamiche “industriali” del far musica e concentrandosi sull’io dell’artista.

Pur essendo uno studio relativamente nuovo, alcuni artisti di rilievo hanno già deciso di collaborare con voi. Cosa pensate di questa fiducia che è stata riposta in voi?
G: Sicuramente siamo molto soddisfatti del bacino di artisti che siamo riusciti a creare e vedo del merito da entrambe le parti nello scegliere a chi rivolgersi. La fiducia deriva dalle conferme, e siamo sicuri di poterle dare, un team solido porta a creare fiducia e valore.
M: Penso che sia una conseguenza del fatto che lavoriamo bene ed in maniera professionale.
Come sapete, vi ho conosciuti tramite Amos, direttore creativo di Newd, con cui ho già avuto la fortuna di chiacchierare. Oltre a questa realtà che abbiamo già conosciuto, con chi altro collaborate al momento?
G: Se vogliamo parlare di realtà, siamo ben felici di viaggiare al fianco di Newd in quanto ci ritroviamo particolarmente nella loro visione ed entrambi possiamo ricavare molto dalla nostra collaborazione. Oltre a Newd ora avremo il grande piacere di cominciare una collaborazione con Hustle Music Group, una realtà da poco annunciata ma già solida, fondata da persone a noi molto vicine, la quale riserverà tante novità per il futuro.
M: Stiamo collaborando con tante realtà, sia discografiche che oltre la musica. Label, podcast, moda, cerchiamo di abbracciare il maggior numero possibile di persone che hanno voglia di fare. Collaboriamo a stretto contatto con Hustle Music Group, una realtà fondata da persone a noi vicinissime, fresca e con già tantissime novità per il futuro.
Una domanda sulla moda ve la faccio, dato che EyesOnMagazine nasce come progetto incentrato sulle sneakers. Ho visto una foto, sull'interessantissima intervista pubblicata su WU magazine, in cui ho visto che l'attenzione alla abbigliamento non è proprio in secondo piano: volete spiegarmi come si contestualizza la moda all'interno del vostro lavoro? E poi, domanda un po' più basic: quali sono il vostro brand e la vostra sneaker preferiti?
G: In quanto sound designer, il mondo della moda é una grande fonte dalla quale attingere in quanto ispirazione e collaborazioni. I lavori che ho realizzato per la moda sono stati tra i più divertenti e sicuramente spaziare in questo ambiente mi da modo di poter esprimere al meglio la mia creatività dal punto di vista della creazione sonora. Avendo salde radici nel mondo della musica elettronica, il sound design per i video è un bellissimo terreno per poter spingermi oltre e darmi libero sfogo, creando l’ambiente e gli sviluppi giusti da associare al visual. Uno dei lavori che più mi hanno soddisfatto è stata la realizzazione del sound per un cortometraggio di Valentino, esposto ad una sfilata della scorsa fashion week a Milano. Attualmente il mio brand preferito è Polar Skate Co, mentre per quanto riguarda le sneakers sono ultimamente molto ispirato dalle New Balance.
M: Di moda non me ne intendo molto, ma credo che lo stile sia un fattore chiave: nel nostro lavoro, secondo me, uno degli utilizzi che si fa di essa è applicarla agli artisti. Tramite i vestiti e l’immagine, infatti, puoi far già capire tanto di te.
Torniamo ora al cuore di questa intervista, la musica: quali sono i progetti presenti e futuri in cui state investendo tempo, denaro e passione? Per il 2024, quali sono i vostri piani?
G: Uno dei progetti per il quale mi sto mettendo molto in gioco é la collaborazione con Volt, artista rappresentativo della realtà Newd. Da quando ci siamo incontrati circa un anno fa abbiamo avuto modo di definire una direzione musicale solida, che racchiude i nostri gusti, già affini dal primo momento. Apprezzo molto ciò che si sta creando sia dal punto di vista audio che di identità e di immagine, anche per le mie radici legate al mondo del design, e questo mi mette grande voglia di investirmi per creare il migliore prodotto possibile.
M: Passione in tutti i progetti. Tengo particolarmente al progetto di Keyra, stiamo creando un nostro suono, graffiante come il suo carattere, pop, internazionale, con un pizzico di urban: insomma, stiamo avendo tantissime soddisfazioni. Inoltre ci stiamo anche dedicando al progetto di Zak, mio amico d’infanzia e persona che mi ha fatto avvicinare alla musica: credo in lui dal giorno 0 e sono convinto lui abbia un talento innato. C’è stato un percorso anche con lui, una ricerca del suono partendo dal soul contaminati dall’indie passando per il rock.
Per dare una visione d'insieme e concludere nel modo più conciso possibile questa intervista, descrivetemi e contestualizzatemi THE SPOT in tre parole.
G: Se devo sintetizzare The Spot in tre parole mi viene in mente: Vortice di creativi. Questo perché il nostro é un contesto di creativi e alla base di ogni sviluppo e collaborazione c’è un’idea. Il networking molto forte fa si che nel breve periodo si concretizzi molto, e la conseguenza é l’elevazione della stessa realtà.
M: Innovativo, perché è il nostro modo di lavorare. Libero, perché non c’è uno schema. Moderno, perché l'innovazione e la libertà rappresentano proprio la modernità.
È tutto ragazzi, vi ringrazio di cuore per la disponibilità e vi auguro tutto il meglio per il presente e, soprattutto, per il futuro. Big up!
Eyes sta crescendo, e speriamo di fare un po' di strada insieme!
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