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Cos'è questa moda delle maglie da calcio per uscire? (con GIVEAWAY)

Bloke

Mentre in Italia ci chiediamo ancora quando le squadre di calcio avranno il benestare per costruire le proprie "case", o magari assistiamo a qualche scandalo con fallimenti di squadre in Serie A o B, personaggi che arrivano a governare squadre gloriose o magari atleti professionisti che pur guadagnando milioni scommettono sulla propria squadra "per noia", l'estero ha prima cambiato i propri canoni strutturali e poi, alla fine, anche quelli estetici.

Piccoli orpelli colorati che si muovono aggressivamente verso una sfera che rotola sul prato e che fanno urlare migliaia di persone ogni weekend.

Stiamo parlando delle maglie da calcio. Anche in questo caso in Italia ancora stiamo discutendo del PERCHÉ non ci siano solo le prime e le seconde maglie, un classico degli anni '60. Ci piace proprio il passato, insomma.

Cambiamenti nel presente per (ri)vivere il passato

Scrivo questo articolo essendomi ormai disamorato del calcio da circa una decina d'anni: lo seguo con noia, come fosse la Formula 1. Non mi suscita più niente, perché in Italia è vissuto in una maniera distorta e viscerale, ossessiva verso parametri che non sono quelli del divertimento a tifare per la propria squadra, quanto più per odiare il prossimo, e se possibile fargli male.

Divagazioni personali a parte però, mi piace che ora, anche qui, stiamo vivendo un'epoca straordinariamente creativa per quanto riguarda le maglie da calcio, che stanno creando le basi per vivere in maniera diversa, nostalgicamente bella, il passato.

Fluo, camouflage, oro, con effetti di luci ma anche con una riproposizione in chiave moderna di ciò che la città rappresenta per la squadra...sono queste solo alcune evoluzioni che, proprio da quando mi sono disamorato del calcio hanno cominciato a fare capolino anche nel nostro campionato.

La mia passione per l'aspetto "marketing e comunicazione" delle maglie da calcio nasce con questa maglia rossa dell'Inter, datata 2012-2013 e di cui proprio sotto vedete già le prime proteste (chissà per cosa poi...devi tifare la squadra, mica "la maglia"), per poi districarsi più specificatamente con il videogioco FIFA e la serie FUT, dove si potevano scegliere le maglie con cui giocare (ah...bei tempi).

Questo breve excursus per dire che fino ad un paio d'anni fa, le maglie da calcio erano esclusivamente riservate ai tifosi da stadio (o da divano) e ai propri beniamini in campo.

Le maglie in giro erano sempre e solo NBA, con le spettacolari canotte, le mega jersey NFL oppure le giacchette MLB. Ma poi che è successo?

Trend trend trend.

La passione per il nuovo permette uno strano, ma piacevole, cortocircuito per cui inizia nascere (su TikTok più nello specifico) un movimento "sotterraneo" di soccer jersey wearer: hai una maglia da calcio, magari un paio di jeans vecchiotti e, perché no, una scarpa come la Samba, la Palermo, o chissà non ti sia rimasta una Munich dai primi anni 2000?

Comincia ad essere un movimento apprezzato alle latitudini britanniche, lì dove le maglie "pazze" sono sempre più apprezzate che protestate, e poi si espande come una piccola macchia d'olio che non hai visto sul tavolo e te la ritrovi sulle Dunk SB che maledizione sono in suede.

Long story short: Kim Kardashian indossa una maglia della Roma che forse è fine anni '90 ed esplode il boom delle maglie vintage.

Foto di Bellocqimages/Bauer-Griffin/GC Images

È qui che io vedo una relazione tra ciò che le squadre stanno cercando di realizzare adesso (maglie un po' pazze, collab con brand di alta moda, designer che si impegnano nella elaborazione di qualcosa di più delle semplici strisce) e il boom del vintage: la ricerca è quella di prendersi ora i trend che arriveranno in futuro, sia sfruttando l'onda bloke core.

Ci sono chiaramente esempi di altri personaggi noti che in passato hanno vestito maglie di squadre famose, ma questo è stato il momento in cui tutti sono impazziti per questo nuovo trend.

Il bloke core, il cui termine bloke è sia sinonimo di "bro" che un modo caricaturale in cui gli americani definiscono il modo di vestire dei ragazzi britannici, è tra noi, e non possiamo più ignorarlo.

Foto da Getty Images

L'intervista ai ragazzi di Jersey Pop

Stavamo aspettando il momento per parlarne, ma come al solito noi di Eyes siamo pignoli e cerchiamo gli approfondimenti.

Due dei ragazzi di Jersey Pop li conoscete già, uno è Lorenzo (che ci ha rilasciato questa intervista), l'altro è Matteo, entrambi di Corda Label.
Grande appassionato di calcio (e di Inter) collezionava maglie - before it was mainstream - e ha deciso di intraprendere questa avventura con altri suoi amici perché il trend si stava ingrandendo ed era anche un modo carino per vedere maglie che magari sarebbero rimaste solo nei sogni e nelle immagini di Vinted (per dirne una).

D: Ciao Lore, bentornato sui nostri canali. Passiamo dall’accessoristica ad un prodotto che, di fatto, è diventato un trend si può dire nell’ultimo anno. Parliamo ovviamente delle maglie da calcio vintage.
In che modo vi siete avvicinati? Da appassionati dello sport o dall’opportunità di business?

R: Ciao Fabri, intanto grazie mille come sempre per la vostra preziosa collaborazione. Per quanto riguarda le maglie tutto nasce dalla profonda passione per il calcio, passione al limite della malattia. Già da qualche anno infatti colleziono maglie da calcio, con la predilezione per le jersey Umbro anni 90, solo per il gusto di vedere l’armadio pieno. Inoltre a casa ho anche tutta la collezione di un mio amico (Carlo, altro socio di questa avventura assieme a Matteo di Corda). In totale abbiamo quasi 200 maglie e vista la crescente attenzione attorno a questo prodotto abbiamo deciso di provare a farci un business, ma tutto parte da una passione sfrenata per il gioco più bello del mondo.

Gli Stati Uniti sono stati i primi a lanciare la moda "jersey", più specificatamente rispetto alle canotte da basket, alle maglie da football o alle giacche da baseball, ma abbiamo ora esempi di VIPs (come si chiamavano una volta, così restiamo in tema vintage) come Kim Kardashian che indossa una maglia della Roma. Credi questo trend diventerà abitudine come le canotte di Kobe e di MJ d’estate?

Credo proprio di si, il fatto che la gente le veda indossate da personaggi come Kim Kardashian, Chiara Ferragni, Emily Ratajkowski, Drake, Post Malone e potrei andare avanti a lungo fa si che la maglia da calcio non sia più un cimelio da tenere nell’armadio per soli appassionati ma un vero e proprio capo di abbigliamento che da un tocco in più al tuo outfit anche se non conosci la regola del fuorigioco o non ti svegli incazzato nero il lunedì mattina se la tua squadra ha perso la domenica. 
Per portarti un esempio tangibile, io stesso quest’estate ho iniziato ad indossarle spesso e non era raro che la gente mi fermasse per farmi complimenti sulla maglia.

Beh, visto che è stata citata.

C’è una bella differenza, per quanto riguarda i tessuti delle canotte da basket e le maglie da calcio vintage: queste ultime sono molto più pesanti e spesso in acrilico non forato; credi possa fare la differenza a lungo andare?

Diciamo che la jersey in generale non è il capo ideale da indossare d’estate in pieno sole dal momento che il poliestere non è un materiale traspirante, ma ad esempio messa la sera per uscire a bere qualcosa oppure indossata ad una festa è un elemento che sicuramente fa risaltare l’outfit (nonostante quello che ho appena detto vige una regola non scritta tra me e un mio caro amico, nonché fondatore di off the pitch: a ferragosto bisogna indossare una jersey ahahah. Come detto sopra però la nostra passione è al limite della malattia). 

Come al solito, quando nasce una nuova wave bisogna stare attenti ai fake, cosa che ci raccontavi nel dietro le quinte, accade anche per le Soccer Jersey. Come riuscite a trovare le chicche che avete, e a trovarle legit? Ci sono modi per riconoscere i fake? (ovviamente, non la maglia di fianco al paninaro che si trova allo stadio nel pre partita)

Esatto, quello del fake è un grosso problema. Sul web si possono trovare tantissimi siti, per non parlare di Vinted, che vendono riproduzioni molto fedeli all’originale ma un occhio attento nota subito le differenze o sa dove cercare per capire se ci si trova davanti ad una maglia “buona” oppure ad una “thai”.
Diciamo che conta tantissimo l’esperienza, come sempre. Se per quanto riguarda le jersey dal 2005 circa (l’anno esatto varia a seconda del brand) il legit check diventa molto più facile grazie a dei codici presenti nelle etichette interne, la stessa cosa non si può dire per le maglie vintage anni 90 o primissimi 2000.
In questi casi ci sono piccolissimi dettagli sui quali ci siamo a lungo documentati grazie a libri, riviste di settore, video YouTube ecc che fanno la differenza e vi possiamo assicurare che comprando una maglia su Jersey Pop Store avete la certezza al 100% che riceverete a casa una maglia originale.

Quali sono le squadre che, in questo momento, stanno attirando di più l’attenzione? Non so, sparaci un Castel di Sangro o Cittadella

Negli ultimi anni, dei veri e propri must have, sono le maglie del Venezia, società che dal 2021 ha affidato la creazione della propria brand identity a Bureau Borsche, lo stesso studio che si è occupato del rebranding in casa Inter. 


Nel caso del Venezia è stata creata una maglia in cui tutti i punti si allineano perfettamente dando vita ad un capo incredibilmente elegante sia visto sul campo da calcio sia indossato in un contesto extra sportivo.
Basti pensare che Carlo (altro socio Jersey Pop), che vive in Islanda da 7 anni, entrando in farmacia ha trovato il farmacista con la maglia del Venezia 🙂

Parliamo del Giveaway: cosa c’è in palio? Dicci di più di questa maglia!

Per dare uno slancio alla pagina store (Jersey Pop ha anche una pagina archivio dove raccontiamo storie legate alle maglie che postiamo) abbiamo pensato di fare subito un giveaway mettendo in palio la maglia da trasferta del Borussia Dortmund stagione 2015-2016.
La maglia indossata dalla Ferragni nel suo post di qualche tempo fa era la maglia home della stessa stagione.

ecco la maglia Home


Abbiamo pensato alla versione away perché avendo il nero come colore principale si presta molto sia a contesti sportivi che a situazioni extra-sportive, inoltre i dettagli gialli, come il logo puma o le strisce sottili che corrono verticalmente su tutta la maglia, danno un utile assist ad eventuali accessori da abbinare per un perfetto outfit bloke core.


Se lo stile Bloke Core diventerà un pilastro delle nostre bevute estive come la maglia di Kobe lo vedremo già dalla prossima estate, per il momento noi di eyeson accendiamo i riflettori su un altro grande tema di abbigliamento che vale la pena tenere d'occhio!
Grazie ai ragazzi di Jersey Pop e passate in pagina per il Giveaway...una maglia gratis da cui partire fa sempre comodo!

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